Tu sei qui

Guglielmo Marconi

Nascita: 
1874, Bologna
Morte: 
1937, Roma

 

Inventore e fisico italiano. In un primo tempo fu educato privatamente in casa, poi frequentò un istituto privato di Firenze e l'Istituto Tecnico di Livorno, ma in modo irregolare e senza mai diplomarsi. A Livorno un anziano telegrafista gli insegnò l'alfabeto Morse. Dall'età di 18 anni frequentò il laboratorio e la biblioteca dell'Istituto di Fisica dell'Università di Bologna e le lezioni di Augusto Righi, particolarmente sulla teoria elettromagnetica di J. Clerk Maxwell e sugli esperimenti di H. R. Hertz volti a verificarne la validità.

Nel 1894, ad appena vent'anni, cominciò a sperimentare numerosi dispositivi che utilizzavano le onde elettromagnetiche per inviare segnali a distanza senza l'uso di fili. Solo un anno più tardi, nel 1895, effettuò la prima trasmissione radio della storia. Si trasferì, quindi, in Inghilterra dove, nel 1896, brevettò la sua invenzione e, nel 1900, fondò la Marconi's Wireless Telegraph Co. Ltd.

Il 12 dicembre 1901, sfruttando la riflessione delle onde radio da parte della ionosfera, effettuò la prima trasmissione transatlantica dalla stazione di Poldhu, in Cornovaglia, alla collina di Signal Hill, a Terranova. Nel 1904 l'Università di Bologna gli conferì la laurea honoris causa in ingegneria e nel 1909 condivise con F. Braun il premio Nobel per la Fisica. Sempre nel 1909 effettuò il primo esperimento di diffusione mediante radiotelefonia e, in quello stesso anno, l'invio di un SOS con la radio di bordo permise il primo salvataggio marittimo dei naufraghi delle navi Florida e Republic, scontratesi nell'Atlantico. Il 14 aprile 1912, l'utilizzo della radio consentì il salvataggio di una parte dei passeggeri del Titanic, grazie ai “marconisti” del transatlantico, che continuarono a trasmettere mentre la nave affondava.

Nel 1914 fu nominato Senatore del Regno d'Italia. Nel 1919 acquistò un panfilo, che ribattezzò Elettra, come sua figlia, e che usò come casa galleggiante, laboratorio di ricerca e stazione ricevente per i suoi esperimenti. Nel 1929 ottenne il titolo di marchese e fu nominato presidente del neonato Consiglio Nazionale delle Ricerche. Quello stesso anno, all'indomani della firma dei Patti Lateranensi, Pio XI incaricò Marconi di realizzare una stazione radio all'interno del Vaticano, chiamando a dirigerla il gesuita Giuseppe Gianfranceschi, fisico e matematico. Marconi morì a Roma il 20 luglio 1937.

La madre di Marconi, Beatrice O' Brien, era protestante e, sposandosi, mise come condizione che i figli fossero educati secondo la fede protestante. Una relazione della chiesa valdese di Livorno del 30 giugno 1897 lo riporta tra i suoi membri: “Siamo lieti di annoverare, tra i componenti la chiesa, il signor Guglielmo Marconi, l'inventore del telegrafo senza fili, onore della Patria e della Chiesa”. Questo non impedì a Marconi, diversi anni dopo, di accettare l'invito di papa Pio XI a realizzare la stazione radio del Vaticano. Alle 16:20 del 12 febbraio 1931, Pio XI effettuò la prima trasmissione ufficiale in telegrafia, diffondendo le parole: “ In nomine Domini, amen ”.

Marconi introdusse l'intervento di Pio XI con queste parole: “Le onde elettriche trasporteranno in tutto il mondo attraverso gli spazi la sua parola di pace e di benedizione. Per circa venti secoli il pontefice romano ha fatto sentire la parola del suo divino magistero nel mondo; ma questa è la prima volta che la sua viva voce può essere percepita simultaneamente su tutta la superficie della terra. Con l'aiuto di Dio, che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell'umanità, ho potuto preparare questo strumento che procurerà ai fedeli di tutto il mondo la consolazione di udire la voce del santo padre...”. Pio XI iniziò così il suo primo discorso: “Udite o Cieli, quello che sto per dire; ascolti la terra le parole della mia bocca. Udite e ascoltate o popoli lontani”. Fra le prime trasmissioni sperimentali vi fu lo Scientiarum Nuncius Radiophonicus , una rassegna dell'attività della Pontificia Accademia delle Scienze.

Nel 1974, nel suo libro Illustrissimi , Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I, scriveva di Marconi: «La vostra vita intensissima, vissuta per la ricerca e per la realizzazione fino all'ultimo giorno, si riassume in questa frase: “Poche parole, tanti fatti”. Sotto questo aspetto insegnate qualcosa anche a noi, che sembriamo oggi inclinati alla tendenza contraria delle molte parole (scritte o parlate) e degli scarsi frutti pratici».

Il 12 ottobre 1981, ripetendo il gesto compiuto cinquant'anni prima da Marconi, che via radio avviò da Roma l'illuminazione della statua di Cristo sul Corcovado di Rio de Janeiro, Giovanni Paolo II ricordò come «Pio XI ravvisava in questa accensione tramite le onde radio “una nuova meraviglia della scienza” che consentiva di illuminare da lontano la Sacra immagine del Signore e di farla apparire “come una celeste visione di splendidissimo chiarore fra le ombre della notte”.»

 

Bibliografia:

L. SOLARI, Marconi nell'intimità e nel lavoro , Mondadori, Milano 1940

M.C. MARCONI, Mio marito Guglielmo , Rizzoli, Milano 1995

D. MARCONI PARESCE, My Father, Marconi , Muller, London 1962

Società Italiana di Fisica, Celebrazione del primo centenario della nascita di Guglielmo Marconi (1874-1974) , Giornale di Fisica, vol. 15 (1974)

Fondazione Guglielmo Marconi (a cura di), Marconi 1874-1974 , Bologna 1974

   

Sitografia:

Fondazione Gugliemo Marconi

Comitato Guglielmo Marconi International

    

profilo redatto da Carlo Musso