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Storia del concetto di forza

Max Jammer

Feltrinelli,
Milano 1979
Anno di edizione originale: 1957
ISBN: 8807222183

“Il fisico nucleare che lavora sulle forze di scambio (tipo quelle di Majorana, Bartlett o Heisenberg), e che discute di forze tensoriali non centrali, ha raramente analizzato il concetto di forza in generale, concetto questo che è assolutamente fondamentale per tutto il suo lavoro”. Con questo esempio l’A. motiva il suo saggio sulla storia del concetto di forza. Il “libro si rivolge non solo allo storico della scienza, ma anche al fisico che si occupa delle fondazioni storiche ed epistemologiche dell’apparato concettuale della propria disciplina, nonché ai lettori dotati di una preparazione filosofica che abbiano interesse ai problemi fondamentali della scienza”. Pur essendo una nozione centrale nell’evoluzione della fisica, il concetto di forza è ancora assai poco studiato e, di conseguenza, assai poco chiaro, forse anche perché affonda le sue radici nell’esperienza di ogni giorno e quindi tutti credono di conoscerne il significato in modo preciso. E invece, sotto il nome di ‘forza’ si sono spesso confusi concetti differenti, come l’energia cinetica, la quantità di moto o il lavoro. Le cose si complicano ulteriormente quando ci si addentra nei fondamenti stessi della fisica, allorché si incontrano vari tipi di forza, molto diversi fra loro: la forza elettromagnetica, quella gravitazionale, le forze molecolari e quelle nucleari. Il libro, che richiede anche ad un lettore preparato un certo impegno, offre una trattazione molto interessante e completa del tema. Dopo una presentazione dell’origine etimologica della parola ‘forza’, a partire dal termine egizio nht, che denotava la personificazione della forza divina, per giungere al greco dynamis, utilizzato nella versione della Bibbia dei Settanta per tradurre vari termini ebraici, quali hail (potere), g’vurah (potenza), coah (vigore) e os (energia), l’A. ci conduce attraverso la storia e il significato del concetto di forza in fisica con lo scopo “di chiarire il ruolo che esso svolge nella fisica contemporanea”. Prima impariamo “come il pensiero antico, con le sue interpretazioni animistiche e spirituali della realtà fisica, abbia posto i fondamenti per lo sviluppo del concetto”; poi ci inoltriamo nella scienza pre-classica, quando sull’idea di forza confluisce “un gran numero di connotazioni extrascientifiche che hanno fortemente influenzato, sino a tempi molto recenti, l’interpretazione del concetto stesso”. In seguito, l’A. ci spiega “come Keplero abbia iniziato la concettualizzazione scientifica” della forza, e ci ricorda che Newton ha “proceduto a tentoni nella ricerca di un concetto chiaro e profondo”, che in seguito è stato reinterpretato nel contesto delle fisica psot-newtoniana. Vengono poi messi “a confronto i concetti di Leibniz, Boscovich e Kant con quelli di Mach, Kirchhoff e Hertz”, per giungere, infine, ad un’analisi completa del “moderno orientamento verso l’eliminazione del concetto di forza dallo schema concettuale delle scienze fisiche”. In definitiva, la storia del concetto di forza rappresenta una parte significativa e un punto di vista particolare della stessa storia dell’avvento della scienza moderna: di come, cioè, una nozione scientifica fondamentale si sia liberata progressivamente di stratificazioni psicologiche, religiose e metafisiche, acquistando contorni sempre meglio definiti.