Tu sei qui

Come evolve la vita. Dalle molecole alla mente simbolica

Christian De Duve

Raffaello Cortina,
Milano 2003
pp. 454
Anno di edizione originale: 2002
ISBN: 8870788458

Questo libro, pubblicato dalla casa editrice R. Cortina nella collana Scienza e idee, viene definito dall’A. il proprio testamento spirituale. Sulle riflessioni che propone, egli afferma, “hanno influito in modo significativo il mio ambiente familiare e il tipo di educazione che ho ricevuto da bambino”. Il volume abbraccia il passato ma anche il futuro dei viventi, valutato alla luce del processo globale dell’evoluzione. Che ne sarà della vita? E dell’intelligenza? Troverà mai l’homo sapiensuna risposta alle proprie inquietudini e un senso per le proprie sofferenze? Le domande suscitate in questo libro da De Duve, alle quali egli cerca di dare risposta, investono pertanto anche la sfera esistenziale. Attraverso i suoi 18 capitoli, il lettore viene condotto a seguire un itinerario che va dalla “chimica del vivente” fino alle “forme simboliche” ch la vita ha generato, cioè la cultura nelle sue svariate testimonianze (arte, scienza, etica). Il fatto che “un pezzo di vita” voglia studiare la vita è la follia più grande, ma senza questa follia forse la nostra vita non sarebbe degna di essere vissuta. Temi di ambito interdisciplinare e di dialogo con il pensiero religioso vengono afrontati principalmente nei capitolo finale: 18. “Che c’entra Dio in tutto questo?”. L’A. ripropone diversi luoghi comuni e, ritenendo che la dottrina biblica sui temi della creazione sia quella da lui conosciuta attraverso la mediazione culturale e non propriamente teologica, giunge alla conclusione che “molti degli insegnamenti religiosi sono incompatibili con le scoperte della biologia odierna”. Tuttavia proprio questo capitolo finale consente di cogliere la prospettiva religioso-esistenziale di De Duve. Nella sua ricerca, durata tutta una vita, egli ammette “in occasioni straordinarie mi sono sentito vicino a qualcosa di ineffabile, di totalmente misterioso ma reale […] un’entità che, per mancanza di un termine migliore, chiamo appunto Realtà Ultima”.