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Con Galileo oltre Galileo

Luigi Negri

Sugarco,
Milano 2009
pp. 241
Anno di edizione originale: 2009
ISBN: 9788871985862

Questo libro, scritto a due mani, da Mons. Luigi Negri (attualmente vescovo di san Marino, Montefeltro e Pennabilli) e da Franco Tornaghi (storico della matematica), si propone di inquadrare la controversa questione di Galileo Galilei e la Chiesa del suo tempo offrendo una presentazione nel contempo storicamente rigorosa e culturalmente significativa per i nostri giorni. Si tratta di un testo la cui lettura risulta scorrevole, pienamente comprensibile e particolarmente utile a chiarire molte cose che, nelle enfatizzazioni ideologicamente pretestuose a cui siamo da sempre abituati non risultano mai comprensibili. Utile a tutti: ai non credenti per confrontarsi con una lettura della vicenda galileiana non falsificata e parziale e soprattutto ai credenti per comprendere la storia (e non solo il cosiddetto “caso Galileo”) con un respiro correttamente ecclesiale.

La prima parte del libro, scritta da Mons. Negri ha, tra gli altri, il grande pregio di offrire un quadro storicamente e culturalmente “a tutto tondo” della figura di Galileo, scienziato, uomo e credente, collocandola nel suo contesto culturale ed ecclesiale. Non dunque un’analisi del “caso Galileo” strappato dal suo contorno, ma una lettura che possiamo tranquillamente qualificare come “culturale” ed “ecclesiale”. Galileo non risalta come contestatore irriverente, ma per quello che è, membro della Chiesa cattolica a pieno titolo e desideroso di rimanere tale, pur con il suo carattere a volte spinoso e non facile. Amico di ecclesiastici importanti che sanno apprezzare la sua ricerca e consigliarlo a valutarla per il suo giusto valore, evitando di lasciarsi tentare dal ritenere di aver dimostrato anche ciò che ancora dimostrato non è, con il rischio di innescare ulteriori divisioni nella vita ecclesiale, dopo quella particolarmente dolorosa dovuta a Lutero.

Una preoccupazione metodologica è ben chiarita fin dalla prefazione al volume.

– I primi due capitoli della prima parte inquadrano il contesto storico ed ecclesiale del momento vissuto da Galileo: la questione protestante, la Riforma tridentina, le preoccupazioni interne alla vita ecclesiale.

– Il terzo capitolo affronta la questione del processo, l’unica sulla quale normalmente viene posta l’enfasi, facendone un simbolo della posizione antiscientifica che viene attribuita ingiustamente alla Chiesa cattolica – da sempre difensore della ragione anche nei tempi in cui è maggiormente in crisi come il nostro – per bollarla e rifiutarla, dimenticando che non ci sarebbe mai stata la scienza moderna senza l’Europa cristiana. Si trattò di un processo dal carattere «amministrativo» (p. 43) e non dogmatico e teologico, con una sentenza piuttosto benevola, senza le torture e il carcere dipinto solitamente dai luoghi comuni che ci assediano. Piuttosto una sorta di arresti domiciliari, che hanno quasi più il carattere di un’ospitalità presso alcuni personaggi importanti.

– Il quarto e i quinto capitolo affrontano le problematiche propriamente filosofiche e teologico-esegetiche legate alla visione galileiana, rilevando come alcune di queste questioni non possano essere lette solamente come vicende del passato, prive di conseguenze che ai nostri giorni si sono rivelate in tutte le loro dimensioni anche negative. Se è vero che la filosofia scolastica ai tempi di Galileo era già piuttosto decadente, è anche vero che uno sbilanciamento troppo marcato verso una concezione della scienza matematizzata come unica forma di conoscenza avrebbe preparato la strada allo scientismo e al tecnicismo materialistico dei nostri giorni. La questione propriamente esegetica che poteva essere risolta con una lettura non letteralistica della sacra scrittura era già chiara fin da allora e non è a questa che ci si deve appellare per accusare la Chiesa. Il fatto è, piuttosto, che Galileo non poteva pretendere di dire di avere dimostrato le sue teorie scientifiche, e avrebbe dovuto proporre solo come ipotesi. Del resto già san Tommaso d’Aquino (sec. XIII) aveva ben chiaro che l’astronomia tolemaica non era altro che un’ipotesi che in futuro avrebbe potuto essere sostituita da una teoria migliore. Tra l’altro non si deve passare neppure sotto silenzio (cosa che invece viene fatta regolarmente) che la nostra scienza attuale, dopo la teoria della relatività generale di Eisntein, riconosce come del tutto priva di senso la questione di stabilire se sia la Terra o il Sole a  muoversi, dal momento che – a differenza di quanto accade nella fisica di Newton che vedeva nel riferimento delle stelle fisse il sistema inerziale assoluto al quale riferire la dinamica – nessun sistema di riferimento può considerarsi privilegiato e il moto è del tutto relativo.

 Dall’altro lato lo stile inappropriato del Dialogo sui massimi sistemi, canzonatorio nei confronti di Simplicio, nel quale non era difficile ravvisare il riferimento al Papa – che tra l’altro era stato amico ed estimatore di Galileo – non poteva aiutare.

– I successivi capitoli sesto e settimo approfondiscono la lettura del contesto storico e culturale contemporaneo a Galileo e degli sviluppi della radicalizzazione di posizioni filosoficamente e culturalmente riduttive fino ai nostri giorni.

– L’ottavo e il nono capitolo sono dedicati agli interventi del Magistero recente di Giovanni Paolo II e alla sfida di Benedetto XVI rivolta alla nostra cultura e alla nostra scienza in vista di una messa a punto di una concezione ampia della razionalità, per una scienza e una cultura più comprensive e per una società più vivibile.

La seconda parte del libro, riprende le stesse tematiche con un approfondimento dedicato più precisamente alla vita scientifica di Galileo, alle sue scoperte (capitoli 1-3) e agli scritti di maggior peso (capitolo 4), e al processo (capitolo 5) documentando dettagliatamente anche la corrispondenza che egli intrattenne con i vari personaggi dell’epoca. Infine il capitolo 6 offre una panoramica sulla bibliografia galileiana. Concludono il lavoro una tavola cronologica e delle utili Appendici documentali curate da Mario Gargantini, noto giornalista scientifico.