Il saggio presenta la concezione dell'unità del sapere elaborata tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XIX da filosofi, logici e matematici. In particolare, l'autore pone in evidenza per quali ragioni e secondo quale percorso, in quell'epoca, sia stato fortemente ricercato e proposto sotto diverse forme un sistema unitario del sapere, in cui potessero trovare una collocazione logica e il più possibile armoniosa la filosofia (metafisica e filosofia della natura), le diverse scienze e la teologia. L’A. distingue quattro fasi in cui si snoda tale pensiero e struttura così di conseguenza il volume: partendo dalla classica struttura arbor scientiarum, propria, ad esempio, di Bacone e di Cartesio assieme alla ricerca di un metodo che dia unità e ordine al sapere, si analizza l'individuazione di una “caratteristica universale”, che è al centro degli studi di Leibniz. Questi due elementi portano alla nascita dell'ideale enciclopedico, che ha il suo culmine nel grande progetto dell'Encyclopedie ad opera di Diderot e D'Alembert; l’apice dei tentativi di unità del sapere si ha, infine, ai primi dell’800, con la definizione degli ultimi grandi sistemi filosofici: quello idealista di Hegel e quello positivista di Comte. Parte integrante del volume è costituita da una ricca antologia di brani estratti dalle opere filosofiche più note; inoltre, per approfondire singoli autori o tematiche, chiude il testo una sezione d'indicazioni bibliografiche molto accurata.