Personaggi e scoperte della fisica. I. Da Galileo alla termodinamica. II. da Rutherford ai quark

Una edizione dei Saggi degli Oscar Mondadori ripropone in cofanetto la ristampa delle due opere di Emilio Segrè (1905-1989) dedicate a ripercorrere i personaggi e le scoperte della fisica, pubblicate originariamente come Biblioteca EST (Personaggi e scoperte della fisica classica, 1976; Personaggi e scoperte della fisica contemporanea, 1983). L’A., laureatosi a Roma nel 1928 ed entrato poi a far parte del gruppo di ricercatori dell’Istituto di via Panisperna, collaborò con E. Fermi, E. Amaldi e A. Rasetti. Dopo le note vicende che lo videro lavorare accanto a Fermi durante la seconda guerra mondiale ed il suo epilogo con la preparazione della bomba atomica, insegnò prima a Berkeley e poi nuovamente a Roma dal 1974. Nel 1959 ricevette il Nobel per la fisica, insieme a O. Chamberlain, a motivo della scoperta dell’antiprotone. Personaggi e scoperte della fisica è un’opera che ripercorre le principali tappe della fisica in modo didatticamente assai attraente, alternando l’esposizione dei principali ambiti e risultati della ricerca con la presentazione dei protagonisti che ne diedero vita, da Galileo fino ai nostri giorni. L’opera rappresenta una documentazione importante per tutti i docenti di fisica e di scienze naturali. Le appendici matematiche, le illustrazioni e le numerose foto d’epoca (nel II vol.) facilitano il suo utilizzo anche da parte del lettore non professionista, comunque interessato alla storia della scienza. Occorre tuttavia una conoscenza delle basi del calcolo matematico, per comprendere il significato delle formule esposte e la portata delle scoperte che esse inglobano. Alcune biografie di scienziati avrebbero potuto essere offerte in un quadro forse più ampio, capace di comprendere anche i risvolti umanistici ed esistenziali di diversi personaggi. La trattazione del caso Galileo non è influenzata da luoghi comuni, ma va comunque integrata con studi specialistici. La stile della redazione dell’opera risente a tratti del carattere originale del suo A., mostrando qualche singolarità che, tuttavia, non indebolisce la struttura e la profondità dell’esposizione.