Tu sei qui

Cosmologie Medievali

Gian Carlo Garfagnini

Loescher,
Torino 1978
pp. 316
ISBN: 9788820122003

Scopo di questo volume, che fa parte della collana “Storia della Scienza” diretta da Paolo Rossi, è quello di offrire una panoramica delle concezioni sul cosmo a partire dai primi secoli dell’era cristiana fino al XIII secolo. Garfagnini, formatosi presso la scuola di Eugenio Garin, è uno specialista del pensiero medievale e rinascimentale, ed è autore di diversi lavori in questo settore che coprono una gamma di argomenti piuttosto ampia. Nell’Introduzione (pp. 7-39) viene tracciata una breve storia della cosmologia, dalla fine dell’era ellenistica fino all’epoca di Dante Alighieri, illustrando le tappe principali di questo percorso storico. In questa sezione del libro, l’autore parte dalla descrizione del difficile momento per il pensiero scientifico, che si è avuto dopo Tolomeo e Galeno (II sec d.C.), per poi spiegare il contributo dei Romani, l’impatto della patristica e della scolastica, fino ad arrivare alla riscoperta e all’affermazione del pensiero aristotelico nel XIII secolo. A questa Introduzione fa seguito un’accurata Nota Bibliografica (pp. 43-49), utile per la citazione dei migliori testi di riferimento relativi alle tematiche trattate. Il resto del volume è diviso in tre parti, corrispondenti alle tre fasi nelle quali l’autore ha suddiviso questo ampio arco di tempo. Ognuna di queste tre sezioni consiste in una spiegazione introduttiva, seguita da alcuni testi degli autori più noti nel periodo considerato. Nella prima, “Esegesi Biblica e Cultura Filosofico-Scientifica” (pp. 51-91), l’attenzione è stata rivolta alle idee dei Padri della Chiesa, per poi approdare fino al pensiero dei britannici Beda e Scoto Eriugena. Ne “Le Cosmologie del XII secolo” (pp. 93-199), sono stati evidenziati soprattutto i contenuti delle visioni maturate all’interno della scuola di Chartres. Gli aperti orizzonti culturali che caratterizzarono questa scuola permisero ai suoi rappresentanti di accogliere i contenuti del sapere greco ed arabo, e di cercare una sintesi con i principi del cristianesimo; il tentativo di unire gli argomenti della Genesi con quelli del Timeo di Platone fu lo sforzo più emblematico di questa linea di pensiero. L’ultima parte, “Il Cosmo Aristotelico” (pp. 203-316), concerne la piena affermazione della cosmologia aristotelico-tolemaica, seguita al lavoro di traduzione di molte opere del pensiero greco effettuato nella seconda metà del XII secolo. Prima che gli inizi della nuova fisica nel XIV secolo iniziassero quel processo che culminerà nella Rivoluzione Scientifica, il Duecento rappresentò, all’interno della cultura cristiana, il periodo di massima affermazione della cosmologia di origine greca. Tale diffusione, tuttavia, ebbe un difficile impatto con i principi del cristianesimo; trattasi di una contrapposizione che sfociò nella condanna parigina delle tesi aristoteliche nel 1277 e che indusse molti pensatori medievali a ritener necessaria la ricerca di teorie concilianti. I testi riportati nell’ultima parte contribuiscono a chiarire le modalità attraverso le quali venne messo a punto quel modello dell’universo che, nelle sue linee essenziali, sopravvisse fino all’epoca moderna.