Cantico delle creature

Francesco d’Assisi

Primo documento della letteratura italiana di autore noto, il Canticum di Francesco d’Assisi (1181/1182 - 1226) è conosciuto anche con i titoli Cantico di frate Sole Laudes creaturarum. La lauda, scritta in lingua volgare umbra, secondo una tradizione fu composta dal santo due anni prima di morire, quando già si trovava sul monte della Verna, prostrato dall’ascesi e dalla malattia. La lode rivolta al Creatore per la bellezza e perfezione delle creature non trascura dunque di menzionare anche gli aspetti più duri e dolorosi della vita che, insieme ai corpi celesti, agli agenti atmosferici, agli elementi naturali, compongono un’unità armoniosa che risveglia nell’uomo lo stupore e la preghiera. La gioiosa attenzione per il creato è stata d’ispirazione per l’enciclica di papa Francesco dedicata alla “cura della casa comune”, che non a caso si intitola Laudato si’ (2015).

Altissimu, onnipotente bon Signore,

Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne

benedictione.

 

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,

et nullu homo ène dignu te mentovare.

 

Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature,

spetialmente messor lo frate Sole,

lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:

de Te, Altissimo, porta significatione.

 

Laudato si’, mi Siignore, per sora Luna e le stelle:

il celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

 

Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento

et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,

per lo quale, a leTue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi Signore, per sor’Acqua.

la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

 

Laudato si’, mi Signore, per frate Focu,

per lo quale ennallumini la nocte:

ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre Terra,

la quale ne sustenta et governa,

et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano

per lo Tuo amore

et sostengono infirmitate et tribulatione.

 

Beati quelli ke ’l sosterranno in pace,

ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

 

Laudato s’ mi Signore, per sora nostra Morte

corporale,

da la quale nullu homo vivente pò skappare:

guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;

beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,

ka la morte secunda no ’l farrà male.

 

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate

e serviateli cum grande humilitate.

    

Francesco d'Assisi, Cantico di Frate Sole, in Antologia della poesia italiana, a cura di C. Segre e C. Ossola, vol. I, Einaudi, Torino 1997.