Homo sapiens è un cercatore di senso. Pur registrando evidenti affinità con altri primati superiori che popolano il pianeta, l’essere umano si riconosce soggetto di desideri, progettualità e aspirazioni che lo differenziano da tutti gli altri viventi. Come segnalava Aristotele quattro secoli prima di Cristo, l’uomo è un animal rationale. In una celebre terzina del canto XXVI dell’Inferno della Commedia, Dante Alighieri così ritrae la sua unicità e la sua costante attitudine di ricerca: “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Come si manifesta, nell’uomo, tale ricerca di senso? In quali contesti e a partire da quali domande? La rubrica Cercatori di senso suggerisce alcune “porte” attraverso le quali accedere alle principali domande ed esperienze che caratterizzano la nostra umanità, riconoscendole presenti nella letteratura e nella filosofia, nelle scienze, nella cultura e nell’arte. I documenti della rubrica pongono tali domande e tali esperienze in rapporto con quanto l’annuncio cristiano di Gesù di Nazaret, creduto figlio di Dio, morto per i peccati degli uomini e risorto dai morti, ha da dire sul tema. Le risposte che il cristianesimo ha consegnato alla storia vengono così proposte ed esaminate nella cornice di un dialogo fra fede e cultura.