Lettera a madre natura

Max More
1999

La Lettera a madre natura di Max More qui proposta ai nostri lettori è considerata da Nick Bostrom (fondatore, nel 1998, della Word Transhumanists Association) come “una delle migliori introduzioni alle idee del transumanesimo”. La lettera colpisce in primo luogo per l’arguzia evocativa con cui individua alcune peculiarità dell’essere umano e per la sagacia con cui espone alcuni dei limiti della nostra costituzione. Colpisce anche per alcune sensibilità etico-sociali messe bene a fuoco. Colpisce poi per la pacata irriverenza con cui incede nei confronti della natura. Ad una lettura più attenta, poi, colpisce per l’arroganza sottile e la limitata avvedutezza con cui concepisce la realtà umana. L’arroganza sottile contrasta con la presa di coscienza che – proprio se immersi nell’orizzonte essenzialmente immanente in cui il testo sembra collocarsi – persino quei doni che si riconosce (nella prima parte) che la natura ha fatto all’essere umano non sarebbero affatto scontati. La limitata avvedutezza – a tratti celata dalla perspicacia di alcuni passaggi – risalta se considerata alla luce di una prospettiva trascendente che circonda e avvolge quella “lenta ma imponente intelligenza distribuita” con cui la natura ha dato vita alle “molte qualità meravigliose” umane. Questa prospettiva trascendente è, a monte, ciò che fonda la natura, che ne da ragione e senso. A valle, poi, è ciò che conferisce all’essere umano (ogni singola persona e l’umanità tutta intera) una dimensione di “compito”, di possibilità di sviluppo reale che verrebbe radicalmente meno senza quella “incompiutezza” (o, se si vuole, imperfezione) che caratterizza l’umanità accanto alle sue “molte qualità meravigliose”. L'autore, tuttavia, non pare rendersi conto della contraddizione in cui cade: da un lato, costruire un futuro in modo radicalmente autonono, prometeico e finalizzato al solo orizzonte immanente; dall'altro, riconoscere implicitamente che siamo stati generati da una natura che ci precede e che in qualche modo ci trascende, sede di leggi, di razionalità e di un senso originario, sebbene lo si voglia superare. Un testo certamente stimolante, tanto più tale se letto con sguardo disincantato, con un realismo che resista alle ideologie e con una buona dose di spirito critico.

Cara Madre Natura,

mi spiace disturbarti, ma noi umani - la tua prole - veniamo a te con alcune cose da dirti (forse potresti riferirle al Padre, considerato che noi non lo vediamo mai in giro…) Vogliamo ringraziarti per le molte qualità meravigliose che ci hai donato con la tua lenta ma imponente intelligenza distribuita. Da semplici composti chimici auto-replicanti ci hai fatti diventare mammiferi con miliardi di cellule. Ci hai dato il massimo controllo del pianeta. Ci hai dato una aspettativa di vita fra le più lunghe nel regno animale. Ci hai dotato di un cervello complesso, dandoci la capacità di ragionare, parlare, prevedere, essere curiosi e creativi. Ci hai dato la capacità di comprendere noi stessi e gli altri.

 


La foresta di Pandora
Scenografia dal film Avatar (2009)

 

Madre Natura, veramente, ti siamo riconoscenti per ciò che ci hai fatto diventare. Indubbiamente hai fatto il meglio che potevi. Tuttavia, con tutto il dovuto rispetto, dobbiamo dire che sotto diversi aspetti avresti potuto fare di meglio con il nostro organismo. Ci hai creati vulnerabili alle malattie e alle ferite. Ci obblighi ad invecchiare e a morire - proprio quando cominciamo a divenire saggi. Sei stata un po' avara nel darci consapevolezza dei nostri processi somatici, cognitivi ed emotivi. Sei stata poco generosa con noi, donando sensi più raffinati ad altri animali. Possiamo funzionare solo in certe specifiche condizioni ambientali. Ci hai dato una memoria limitata e scarso controllo sui nostri istinti tribali e xenofobi.

E ti sei dimenticata di darci il nostro libretto d'istruzioni!

Quello che hai creato, in noi, è magnifico, eppure profondamente imperfetto. Sembra che tu abbia perso interesse per la nostra evoluzione futura circa 100,000 anni fa. O forse hai preferito attendere che noi facessimo da soli i passi successivi. In ogni caso, la nostra infanzia sta per finire.

Abbiamo deciso che è ora di emendare la "costituzione umana".

Non lo facciamo con superficialità, leggerezza o senza rispetto, ma con prudenza, intelligenza e con obiettivo l'eccellenza. Vogliamo che tu sia fiera di noi. Nei prossimi decenni perseguiremo una serie di cambiamenti al nostro organismo, con gli strumenti della biotecnologia, in maniera razionale e creativa. In particolare, dichiariamo i seguenti sette emendamenti alla costituzione umana:

Emendamento n. 1: Non sopporteremo più la tirannia dell'invecchiamento e della morte. Per mezzo di alterazioni genetiche, manipolazioni cellulari, organi sintetici e ogni altro mezzo necessario, ci doteremo di vitalità duratura e rimuoveremo la nostra data di scadenza. Ognuno di noi deciderà quanto a lungo potrà vivere.

Emendamento n. 2: Espanderemo la portata delle nostre capacità cognitive con strumenti computazionali e biotecnologici. Intendiamo superare le abilità percettive di ogni altra creatura e inventare nuovi sensi per espandere la nostra comprensione e il nostro apprezzamento del mondo intorno a noi.

Emendamento n. 3: Miglioreremo la nostra organizzazione e capacità neurale, incrementando la nostra memoria ed espandendo la nostra intelligenza.

Emendamento n. 4: Forniremo la neocorteccia di una "meta-mente". Questa rete distribuita di sensori, processori di informazioni e intelligenza, incrementerà la nostra consapevolezza di noi stessi e ci permetterà di modulare le nostre emozioni.

Emendamento n. 5: Non saremo più schiavi dei nostri geni. Ci assumeremo la responsabilità dei nostri programmi genetici e otterremo il totale controllo dei nostri processi biologici e neurologici. Porremo rimedio a tutti i difetti individuali e della specie lasciatici in eredità della nostra storia evolutiva. Ma non ci fermeremo qui: potremo scegliere sia la forma del nostro corpo che le sue funzioni, raffinando ed aumentando le nostre abilità fisiche ed intellettuali, fino a livelli mai raggiunti da nessun altro essere umano nella storia.

Emendamento n. 6: Ridefiniremo, muovendoci allo stesso tempo con audacia e con cautela, i nostri modelli motivazionali e le nostre risposte emotive in modi che, come individui, riterremo salutari. Cercheremo una soluzione ai tipici eccessi emotivi umani, introducendo emozioni più raffinate. Avendo così rimosso le barriere emotive ad una razionale auto-correzione, potremo fare a meno di insalubri certezze dogmatiche.

Emendamento n. 7: Riconosciamo il tuo genio nell'uso di composti basati sul carbonio per crearci. Tuttavia, non limiteremo le nostre capacità fisiche, intellettuali ed emotive rimanendo puri organismi biologici. Nella ricerca del controllo sul nostro organismo, ci integreremo progressivamente con le nostre tecnologie.

Questi emendamenti alla nostra costituzione ci porteranno da una condizione umana ad una ultra-umana. Crediamo, inoltre, che "ultra-umanizzare" gli individui risulterà in relazioni, culture e ordinamenti politici di una innovatività, ricchezza, libertà e responsabilità senza precedenti.

Ci riserviamo il diritto di introdurre ulteriori emendamenti, sia collettivamente che come individui. Non cerchiamo una condizione di inalterabile perfezione e continueremo, quindi, nella nostra ricerca di nuove forme di eccellenza, sulla base dei nostri principi e delle nostre capacità tecnologiche.

La tua ambiziosa prole.