Cosa ci distingue dalle macchine?

Chi si dedica alla robotica e all’intelligenza artificiale pone la domanda se nel futuro le macchine saranno effettivamente indistinguibili dagli esseri umani. Il dott. Tom Cozens (direttore di Owlinspace Media, Fishguard, UK) dialoga in questo video con il prof. Peter Robinson (Computer Laboratory, Università di Cambridge, UK). Partendo dalla constatazione che le macchine sono sempre più in grado di riprodurre caratteristiche umane, di svolgere compiti umani e di influenzare la nostra vita, il video si concentra su un punto rilevante: su quale base possiamo effettuare un confronto fra le macchine e gli esseri umani?

Una teoria diffusa ha individuato il criterio di confronto tra macchine e esseri umani nella capacità di “ricordare, calcolare e imparare”, ma posta la questione su questi termini, è verosimile che le macchine non solo eguaglieranno l’essere umano, ma lo supereranno (se non lo hanno già fatto). Tuttavia, utilizzare esclusivamente questo criterio di paragone implica una concezione estremamente riduttiva e meccanicista dell’essere umano stesso. Ciò che ci differenzia dalle macchine non è la nostra capacità di “ricordare, calcolare e imparare” perché, se ci pensiamo bene, non sono queste abilità a renderci umani. Ciò che è specificamente umano attiene ad altre facoltà – la conoscenza per astrazione, il senso morale ed estetico, la cura del più debole, la capacità di dare e ricevere amore, le domande filosofiche, il senso religioso, ecc. – che il video non sviluppa, ma ne lascia comprendere l'esistenza.

Titolo originale: The Religious Beliefs of Scientists - a Sociological Analysis

Il video è qui riproposto dal sito web del Faraday Institute for Religion and Science, dell’Università di Cambridge (Regno Unito). Si ringrazia il Faraday Institute per aver concesso l’utilizzo di questo contenuto e per aver permesso l’implementazione dei sottotitoli in lingua italiana. Il video è tratto dal sito istituzionale www.faraday.cam.ac.uke altri contenuti multimediali si trovano a https://www.faraday.cam.ac.uk/resources/multimedia/. I sottotitoli in lingua italiana sono a cura del Centro DISF. Si ringrazia anche la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per il sostegno al programma di traduzione