Il problema demografico: cause e prospettive

Il video, tratto dalla trasmissione RAI Superquark condotta da Piero Angela, riporta i risultati di uno studio demografico dell’università di Washington pubblicato dall’autorevole rivista “The Lancet”.
Secondo questo studio nei prossimi decenni la popolazione mondiale, invertendo una tendenza secolare, inizierà a diminuire sensibilmente. Nonostante alcune importanti differenze tra Paesi in crescita e Paesi in calo demografico, le proiezioni dicono che dopo un periodo di aumento complessivo della popolazione, nel 2100 si registrerà una sostanziale diminuzione degli abitanti della Terra raggiungendo quota 8,8 miliardi. Il calo demografico è in verità una tendenza già ampiamente attestata in alcuni Paesi occidentali ed è strettamente connesso a circostanze economiche, politiche e sociali: la precarietà lavorativa e la mancanza di servizi a favore delle famiglie scoraggia le coppie che desiderano figli, le scelte fondamentali della vita vengono fatte sempre più tardi, la popolazione diventa sempre più anziana. Tutto ciò determina conseguenze concrete sul mondo del lavoro, sull’educazione delle nuove generazioni, sul sistema sanitario e pensionistico dei diversi Paesi, sull’orientamento complessivo della società. Il panorama italiano di fine secolo vedrà un pesante calo demografico: nel 2100 l’Italia conterà solo 28-30 milioni di abitanti (contro i 60 milioni attuali). Se confermato, un tale calo avrebbe conseguenze rilevanti sull’economia italiana facendo passare il nostro Paese dal 9° posto attuale al 25° fra le principali nazioni del mondo.

Per combattere l’“inverno demografico” di Paesi come l’Italia è necessario ripensare complessivamente stili di vita e modelli economici e sociali, tenendo conto della molteplicità delle questioni in campo nel quadro di un approccio interdisciplinare.

Il video è tratto dalla trasmissione “Superquark” condotta da Piero Angela in data 29 luglio 2020.
Si ringrazia Rai Radiotelevisione Italiana.