Siamo veramente liberi?

Il neuroscenziato Uri Maoz (Chapman University, Orange, California) affronta il tema del libero arbitrio e della libertà umana. La questione appartiene alla riflessione filosofica classica ma in tempi recenti le neuroscienze ne hanno fatto un tema d’indagine scientifica. Definire cosa sia il libero arbitrio da un punto di vista esclusivamente neurocognitvo non è facile, ma semplificando potremmo dire che sia ciò che facciamo nella piena coscienza delle nostre azioni. Nell'opinione comune è diffusa l'idea che noi umani abbiamo il totale controllo delle nostre scelte, e che solo una minima parte delle nostre decisioni viene effettuata inconsciamente. Questa convinzione però è stata in parte messa in discussione negli ultimi decenni, a partire da un importante esperimento svolto da Benjamin Libet negli anni Ottanta del Novecento, che sembrava dimostrare che gli uomini non avessero pienamente il controllo cosciente delle proprie azioni. L’esperimento (insieme ad alcune sue repliche più recenti) viene efficacemente descritto nel video e ne vengono valutati la portata e i limiti.

Tuttavia, prosegue il dottor Maoz, noi umani abbiamo la capacità di mettere in atto comportamenti che possono mitigare la portata dell'inconscio nel nostro processo decisionale. Lo studioso conclude dunque affermando che, sebbene in maniera più limitata di quanto possa sembrare a prima vista, la volontà cosciente rimane una facoltà in grado di influenzare e controllare il comportamento delle persone, soprattutto quando le situazioni in cui ci si trova coinvolti mettono effettivamente in gioco il livello propriamente morale (cosa che l’esperimento originale di Libet non faceva). Proprio per questa ragione è importante continuare a studiare il libero arbitrio e la libertà, non solo sul versante personale, ma anche su quello socio-istituzionale, come i sistemi giuridici o le teorie economiche.

Titolo originale: Free Will: reality of Illusion?

Si ringrazia la John Templeton Foundation per aver concesso l’utilizzo di questo contenuto e per aver permesso l’implementazione dei sottotitoli in lingua italiana. I sottotitoli in lingua italiana sono a cura del Centro DISF. Si ringrazia anche la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per il sostegno al programma di traduzione