In questa intervista, realizzata nel 2010 in occasione di un seminario tenuto alla Scuola SISRI, il prof. Andrea Tomasi (Dipartimento di ingegneria dell'informazione, Università di Pisa), parla dell'umanesimo tecnologico, definendone contenuti e caratteristiche. La tecnologia contemporanea è invasiva, tende a prendere il centro della scena e a plasmare le nostre abitudini. Essa, però, è anche diventata insostituibile per la vita umana. Pensare in termini di “umanesimo tecnologico” risponde alla volontà di porre nuovamente l’essere umano al centro, non in opposizione alla tecnologia, ma usando quest’ultima in vista di un miglior servizio all’umanità. La tecnologia ci libera da tanti limiti, ma ha una sua logica propria, che deve essere conosciuta per poterne valutare gli effetti non solo immediati ma anche di lungo termine che scaturiscono dal suo uso diffuso e protratto nel tempo. Essa di fatto influisce sulla nostra antropologia, ma tocca a noi creare le condizioni, con spirito critico e realismo, perché questo influsso sia positivo e sempre indirizzato al bene integrale della persona umana.
Intervista al prof. Andrea Tomasi, già professore associato di ingegneria informatica presso l’università dei Pisa, rilasciata il 20 marzo 2010, in occasione di un seminario da lui tenuto alla SISRI sul tema “Le ricadute antropologiche dell’informatica e del suo impiego nella società contemporanea”.
La simbiosi fra l’uomo e la tecnica, di Giuseppe O. Longo
Ecco perché le discipline umanistiche governeranno il digitale, di Simone Paliaga
Intelligenza artificiale e biotecnologie alleate dell’uomo, di Paolo Benanti