Mission

(The Mission, Gb 1986, col, 125'), di Roland Joffé, con R. De Niro, J. Irons, R. McAnally, A. Quinn, C. Lunghi.

1767, America del Sud: dopo aver ucciso il fratello per gelosia, un mercenario (De Niro) decide di seguire un prete gesuita (Irons) nella missione da lui fondata nella giungla, che spagnoli e portoghesi intendono distruggere per sfruttare la zona e gli indiani. Quando il cardinale Altamirano deciderà di sopprimere la missione, i gesuiti si opporranno: il prete con messaggi di pace, l'ex mercenario combattendo al fianco degli indigeni.

(Da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Baldini Castoldi Dalai, Milano 2010)

Nel film Mission, uno dei momenti più significativi riguarda la scena in cui Rodrigo, per espiare le sue colpe passate, si ritrova a portare un fardello che rappresenta il peso dei suoi peccati e delle sue azioni violente, in particolare la caccia agli indigeni e l'uccisione di suo fratello. Questo fardello, simbolo della sua colpa, è una sorta di penitenza, ma anche un gesto di espiazione, un tentativo di redimersi per il male che ha compiuto. Il personaggio percorre insieme ai gesuiti, suoi compagni, un lungo percorso pieno d'insidie e di difficoltà: il fango, la giungla, le impervie salite ostacolano il suo cammino ma non riescono a fermare la sua implacabile determinazione a soffrire il peso - fisico e morale - delle sue azioni passate.

Tuttavia, il momento di maggiore liberazione per Rodrigo avviene quando uno degli indigeni che egli stesso aveva cacciato taglia con un coltello la corda che tiene legato il fardello, simbolo del peso delle sue colpe. Questo gesto, che in un primo momento potrebbe sembrare un atto di violenza, è in realtà un atto di perdono. È l'indigeno, che rappresenta la vittima della violenza di Rodrigo, a liberarlo dal fardello, dimostrando che, nonostante tutto, la vendetta non è la via giusta, ma il perdono è ciò che può veramente aprire una strada nuova.

La reazione di Rodrigo, una risata che si mescola al pianto, esprime il turbamento e la liberazione che prova in quel momento. Il pianto esprime la sofferenza per il male fatto, ma la risata manifesta la sorpresa di fronte a un perdono che non si aspettava, una liberazione non solo fisica, ma anche spirituale. Questo momento è fondamentale nel film perché evidenzia come, a volte, il vero perdono arrivi dai luoghi e dalle persone che meno ci aspettiamo. Il rifiuto della vendetta e la scelta del perdono sono la chiave per la vera redenzione di Rodrigo, che solo attraverso il riconoscimento della sua colpa e l'atto di essere liberato da chi ha ferito può finalmente iniziare una nuova vita, dedicata agli altri.