Cosa sono gli esopianeti e come li troviamo?

Gli esopianeti sono pianeti non appartenenti al sistema solare, ovvero orbitanti attorno a una stella diversa dal Sole. La loro identificazione e il loro studio sono temi di recente interesse nella ricerca astronomica, anche grazie ai grandi traguardi raggiunti nell’ambito delle tecnologie di esplorazione spaziale. Il primo esopianeta fu scoperto nel 1992, ma da allora l’interesse nella materia è cresciuto esponenzialmente: a tutt'oggi, nel 2021, se ne conoscono oltre 4000. Numerose missioni e progetti di ricerca sono stati avviati in questo campo, spesso con l’obiettivo principale di identificare esopianeti simili alla Terra e potenzialmente abitabili.
La caratteristica principale da tenere in considerazione quando si parla dello studio degli esopianeti è che questi non sono visibili direttamente con la strumentazione attualmente in nostro possesso, ma possono essere individuati e studiati indirettamente grazie agli effetti che hanno sulle stelle attorno a cui orbitano.
L’astronomo David Charbonneau spiega i metodi con i quali gli scienziati riescono non solo a identificare gli esopianeti, ma anche ad effettuare una serie di misurazioni pur nell’impossibilità di un'analisi diretta. In particolare, i dati oggetto di analisi sono la dimensione e la massa degli esopianeti, tramite i quali è anche possibile calcolarne la densità. Questo dato permette a sua volta di intuire se questi pianeti siano formati da materiali rocciosi o gassosi, informazione di estrema importanza per stabilirne una eventuale abitabilità. Altri dati di grande interesse sono la distanza del pianeta dalla stella attorno a cui orbita, da cui si può inferire la probabile temperatura della sua superficie. Questi metodi hanno permesso di analizzare e dettagliare le caratteristiche di migliaia di pianeti, permettendoci di comprendere non solo quali di essi possano essere abitabili dall’uomo, ma anche più in generale di studiare il comportamento di sistemi solari differenti dal nostro.