
Questa lezione offre agli studenti la possibilità di intraprende un breve ma coinvolgente viaggio nella spiritualità cristiana attraverso la musica, linguaggio universale capace di esprimere fede, preghiera e ricerca di senso in ogni epoca. Alternando ascolti guidati, attività cooperative e riflessioni personali, il percorso consente di promuovere competenze di IRC rendendo la dimensione del sacro accessibile e significativa per gli studenti.
Durata: 3/4 ore (modulabile a seconda delle specifiche esigenze didattiche)
Classe: Scuola Secondaria di Secondo Grado
METODOLOGIA DIDATTICA: Didattica esperienziale ed ermeneutica.
STRATEGIE DIDATTICHE: Brainstorming, linguaggio multimediale, apprendimento per scoperta (ascolto attivo), lavoro sulle fonti, circle time conclusivo, riflessione metacognitiva.
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COMPETENZE:
- Comprendere il ruolo della musica nella trasmissione della fede cristiana
- Conoscere figure e momenti significativi della storia della musica cristiana
- Riconoscere la dimensione spirituale e comunicativa della musica religiosa
Cosa fare:
Appena entrati in aula, accogli gli studenti con una domanda scritta alla lavagna o proiettata:
“Se doveste spiegare la vostra fede, o un’esperienza spirituale, usereste le parole o la musica?”
Invita ogni studente a rispondere mentalmente, poi apri un confronto a voce libera (o con mano alzata), raccogliendo parole chiave che emergono: “emozione”, “voce”, “intimità”, “forza”, “energia”, ecc.
Perché:
Serve ad attivare l’esperienza personale e creare connessione affettiva con il tema. La musica è spesso vissuta come qualcosa di “spirituale”, anche al di fuori della religione.
Scrivi le parole alla lavagna o su Padlet, creando una “nuvola” condivisa.
Transizione narrativa
Cosa fare:
Guida con la voce un passaggio evocativo, senza slide, per creare un piccolo “viaggio immaginario”:
“In questa lezione vi porto in viaggio: da re Davide a Taizé, da Bach al Gospel, da antiche abbazie a stadi pieni di giovani in festa. La musica è sempre stata una strada per incontrare Dio, per pregare, per sperare.”
Perché:
La transizione narrativa crea un’atmosfera coinvolgente. Presentare la lezione come un viaggio aiuta a costruire una trama e a mantenere l’attenzione attiva.
Cosa fare:
Lettura brani biblici + emozione associata
Distribuisci (o proietta) 3 testi biblici selezionati:
- 1Sam 16,23: “Davide prendeva l’arpa... e Saul si sentiva meglio.”
- Salmo 150: “Lodate Dio con cembali squillanti…”
- Magnificat – Lc 1,46-55.
Fai leggere i testi (uno per volta) e, dopo ciascuno, chiedi:
“Che emozione trasmette questo testo?”
Gli studenti rispondono con una sola parola (es. pace, gioia, sollievo), che scrivi accanto al brano.
Perché:
Questa attività introduce il linguaggio biblico con un approccio emotivo. Mostra che fin dalle origini la fede si è espressa anche musicalmente, con forza evocativa.
Suggerimento: Inserisci un rapido commento culturale: Davide, re e musicista; i Salmi come canzoni di preghiera; il Magnificat come “canto di Maria”.
Cosa fare:
Chiedi:
“Avete mai sentito parlare di canto gregoriano?”
Accogli le risposte e proponi una spiegazione essenziale:
- Origine del canto gregoriano e il suo ruolo per la musica della liturgia cristiana.
- I monaci medievali trasmettono i canti oralmente: era memoria viva della fede.
- Non c’erano strumenti, solo voci: il canto era puro, meditativo.
- Mostra un esempio di spartito gregoriano (notazione quadrata) per stimolare la curiosità.
Fai ascoltare qualche minuto del Dies Irae (varie versioni disponibili anche su YouTube).
Domanda:
“Che sensazione vi dà? Perché secondo voi si cantava così lentamente e senza strumenti?”
Perché:
Aiuta a comprendere il legame tra forma musicale e spiritualità: lentezza, silenzio, armonia favoriscono la contemplazione. È anche un’occasione per introdurre la storia della notazione musicale.
Cosa fare:
Spiega in forma narrativa:
- Con il tempo, i compositori iniziano a sovrapporre più voci: nasce la polifonia.
- A cavallo del Concilio di Trento (XVI sec.), Palestrina ed altri autori (Anerio, Soriano, Desprez, Da Victoria…) compongono musica con l’intento di accompagnare la liturgia e renderla sempre più bella e più chiara. In particolare, l’opera di Palestrina diviene un vero e proprio modello da seguire.
Ascolto: Kyrie dalla Missa Papae Marcelli – Giovanni Pierluigi da Palestrina
Domanda:
“Sembra più un’opera d’arte o una preghiera? O entrambe?”
Perché:
Questa fase mostra come la bellezza artistica e la fede non sono opposte. È importante proporre un’alternativa allo stereotipo “arte sacra = vecchia o noiosa”.
Cosa fare:
Dividi la classe in 4-5 gruppi. A ciascuno assegna un “protagonista musicale” (es. Davide, Gregorio Magno, Palestrina, Hildegard von Bingen, Lutero).
Compito: scrivere una mini-biografia musicale del personaggio (max 5 frasi) e scegliere una parola chiave che lo rappresenti.
Fai leggere a voce alta ogni lavoro.
Perché:
Consolida le informazioni trasformandole in narrazione. La sintesi in gruppo aiuta la collaborazione e l’apprendimento attivo.
Introduzione narrativa
Apri con una provocazione:
“Lo sapevate che Jesus Christ Superstar, il Gospel afroamericano e il Magnificat hanno la stessa radice? La fede cerca sempre nuovi suoni per parlare.”
Stimola la curiosità per il viaggio nel presente.
Perché:
Mostrare continuità tra passato e presente rende il contenuto vivo e pertinente.
Cosa fare:
Racconta 3 figure in modo empatico e narrativo:
- Bach: firmava le sue composizioni con Soli Deo Gloria.
- Hildegard von Bingen: monaca, mistica, visionaria, musicava le sue visioni.
- Lutero: la musica aiuta la gente semplice a pregare e capire il Vangelo.
Ascolti (facilmente reperibili su YouTube):
- O virtus Sapientiae – Hildegard
- La Passione secondo Matteo – J.S. Bach
- Go Down Moses – spiritual afroamericano
Domande:
“Quale brano vi ha emozionato di più? Che tipo di fede trasmette?”
Perché:
Confrontare due stili musicali molto diversi aiuta a comprendere la ricchezza delle espressioni spirituali. Le emozioni diventano criterio di lettura.
Cosa fare:
Gruppi di 3-4 studenti. Ogni gruppo sceglie un brano tra quelli ascoltati (o un altro spirituale/contemporaneo a loro noto) e scrive un tweet (max 280 caratteri) per raccontare cosa, secondo loro, vuole comunicare quel brano.
Opzionale: creazione di una playlist condivisa della fede (Spotify/Padlet).
Condivisione dei tweet in classe.
Perché:
Unisce creatività e sintesi. Scrivere un messaggio in forma breve aiuta a riflettere e comunicare in modo efficace nel linguaggio dei giovani.