La religiosità degli scienziati. Intervista a Elaine Ecklund

Il video ripropone un’intervista alla sociologa Elaine Howard Ecklund (Rice University, Texas), in cui si presentano i risultati di un ampio studio avente per oggetto le interviste effettuate ad oltre 2.200 scienziati americani afferenti a diversi campi delle scienze naturali e umane. Tra i risultati più eloquenti, il fatto che oltre la metà degli scienziati intervistati si riconoscano in una religione, il 30% di essi si siano dichiarati atei convinti e il 20% affermano di avere una spiritualità pur non aderendo a nessuna comunità religiosa. Anche alcuni scienziati dichiaratamente atei sostengono di avere comunque una dimensione spirituale di qualche tipo. Studi come quelli condotti da Elaine Ecklund possono aiutare a chiarire o perfino smentire convinzioni molto comuni, come la radicale incompatibilità tra il lavoro scientifico e la fede religiosa. Altro risultato è stato quello di mostrare come gli scienziati che si dichiarano atei lo siano in modi diversi e per una varietà di ragioni, molte delle quali non hanno a che vedere con la percezione di un possibile conflitto tra scienze e fede, bensì con esperienze pregresse in comunità religiose che non permettevano, o semplicemente non incoraggiavano i loro fedeli a porsi domande più profonde, tanto sulla fede quanto sulla scienza stessa. Questo dimostra che anche le comunità religiose svolgono un ruolo nel favorire o nell'ostacolare il lavoro scientifico.

Titolo originale: The Religious Beliefs of Scientists - a Sociological Analysis

Il video qui riproposto è di proprietà del Faraday Institute for Religion and Science, dell’Università di Cambridge (Regno Unito). Si ringrazia il Faraday Institute per aver concesso l’utilizzo di questo contenuto e per aver permesso l’implementazione dei sottotitoli in lingua italiana. Il video è tratto dal sito istituzionale www.faraday.cam.ac.uk e altri contenuti multimediali si trovano a https://www.faraday.cam.ac.uk/resources/multimedia/. I sottotitoli in lingua italiana sono a cura del Centro DISF. Si ringrazia anche la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per il sostegno al programma di traduzione.