Data ultima di consegna degli elaborati: 31 Maggio 2025
L' Università Francisco de Vitoria, in collaborazione con la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, annuncia la settima edizione degli Expanded Reasons Awards.
Lo scopo di questo premio è riconoscere e promuovere il lavoro universitario che serve la verità e aspira al progresso dell’uomo e della società.
I premiati sono professori universitari e ricercatori che lavorano in qualsiasi campo del sapere e che hanno ottenuto risultati nel campo della ricerca o dell’insegnamento attraverso articoli scientifici o programmi accademici caratterizzati da un approccio di ragione allargata.
La data ultima per la sottomissione degli elaborati è il 21 marzo 2025.
Per accedere a tutte le informazioni, scarica la locandina con i link cliccabili.
Nel discorso conclusivo durante la cerimonia di chiusura della XXXII Assemblea Generale dell’International Astronomica Union (IAU), la confederazione internazionale che raccoglie tutti i professionisti dell’ambito dell’astronomia e dell’astrofisica, la Presidente uscente, Debra Elmegreen ha comunicato che il Comitato Esecutivo dell’IAU di concerto con la speciale Commissione IAU per la Nomenclatura dei piccoli corpi celesti (WGSBN), ha deciso di intitolare due asteroidi, uno al prof. Piero Benvenuti e l’altro a suo figlio Umberto (1989-2005), scomparso prematuramente all’età di 16 anni in seguito ad una malattia genetica. I due asteroidi, adesso corredati con un nome ufficiale, furono scoperti insieme nel gennaio del 1988 all’Osservatorio di La Silla, sulle Ande, in Cile.
Piero Benvenuti, emerito di astrofisica presso l’Università di Padova ha ricoperto per la prima volta la carica di Segretario generale della IAU per il triennio 2015-2018. Nel 2023 è stato nuovamente nominato come Segretario generale ad interim, subentrando a José Miguel Rodriguez Espinosa, portando l’Unione fino all’Assemblea generale triennale, recentemente conclusa a Città del Capo (Sud Africa). Benvenuti ha lavorato a lungo, fra l’altro, allo Space Telescope Science Institute di Baltimora, seguendo le attività del primo grande telescopio spaziale Hubble. Da alcuni anni si dedica all’interno dell’IAU al progetto “Quiet and dark skies”, ovvero alla protezione dei cieli bui e silenziosi, un problema sempre più pressante nell'era delle grandi costellazioni satellitari, lanciate per motivi quasi esclusivamente commerciali, che ormai attraversano a migliaia i nostri cieli, disturbando non poco il lavoro degli astronomi.
Dal 2013, il prof. Piero Benvenuti è membro del Consiglio Scientifico della Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare (SISRI). All'assemblea IAU di Città del Capo era presente con lui sua moglie Beatrice.
Il presidente uscente dell'IAU, Debra Elmegreen, ha osservato che: "Abbiamo voluto onorare Piero per il suo lungo servizio alla IAU, in particolare per essere tornato come Segretario Generale ad interim in circostanze eccezionali. Conoscendo la sua preoccupazione per i bambini che hanno avuto una vita difficile e breve, abbiamo ritenuto che un asteroide intitolato a lui e uno intitolato al figlio deceduto sarebbero stati un riconoscimento appropriato per il suo eccezionale impegno nell'IAU". Nel ricevere la prestigiosa comunicazione, Benvenuti ha affermato: "Sono onorato e profondamente commosso dagli annunci fatti da Debra, che vanno ben oltre una normale parola di ringraziamento. Il fatto di menzionare il nostro defunto figlio Umberto è segno della grande amicizia che si è instaurata tra noi. Ora che Umberto sorride a tutti noi da più in alto nel cielo, gli auguro di trasmettere a tutti amore e pace, come ha fatto con la sua famiglia".
I nuovi nomi sono apparsi uno accanto all'altro nell'ultimo bollettino della WGSBN, pubblicato la scorsa settimana. Le citazioni recitano come segue:
(5727) Pierobenvenuti = 1988BB4
Scoperta: 1988-01-19 / H. Debehogne / La Silla / 809
Intitolato all'astronomo italiano Piero Benvenuti (nato nel 1946), in segno di apprezzamento per il suo lungo servizio all'astronomia come Segretario Generale dell'IAU (2015-2018) e come GS ad interim (2023-2024).
(5728) Umbertobenvenuti = 1988BJ4
Scoperta: 1988-01-20 / H. Debehogne / La Silla / 809
Intitolato alla memoria di Umberto Benvenuti (1989-2005), figlio di Beatrice e Piero Benvenuti. Umberto amava esplorare la galassia con il fratello e il migliore amico Eugenio a bordo delle loro astronavi immaginarie. Ha dato alla sua famiglia la forza di affrontare qualsiasi difficoltà e l'ha aiutata ad apprezzare che siamo tutti parte dello stesso universo.
Anche quest'anno Persona al centro promuove e finanzia 2 Premi di Filosofia della persona per le tesi di dottorato discusse negli ultimi 3 anni.
Le tesi premiate dovranno riguardare "le tematiche e le istanze ispiratrici dell’Associazione stessa, offriranno elementi di originalità e potranno essere di carattere transdisciplinare: ontologia, antropologia, neuroscienze, etica, filosofia della politica e del diritto, storiografia filosofica, ecc., ma sempre riferite al tema della persona, svolto primariamente dal punto di vista filosofico".
Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Associazione via email a personalcentro.afp@gmail.com
Scarica il bando
Maggiori informazioni qui
L’Associazione ApritiCielo, che gestisce Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio "Attilio Ferrari", cerca una risorsa da impiegare come animatore scientifico.
Sede principale di lavoro: Infini.to – Planetario di Torino, Pino Torinese (TO)
L’impegno è part-time, 20-30 ore settimanali (da concordare in fase di colloquio) inclusi due
weekend al mese.
Il contratto di riferimento è il CCNL Federculture. L’inquadramento contrattuale è a tempo
determinato per la durata di 12 mesi (con la possibilità di rinnovo) 2° fascia I livello.
Il 24 maggio si terrà la premiazione dei vincitori della Sedicesima Edizione del Premio Prof. Paolo Michele Erede, Tema del Concorso: Tecnologia e umanesimo, un rapporto difficile.
Per informazioni clicca qui
Il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, la Pontificia Academia Latinitatis cura il Concorso per l’assegnazione del Premio delle Pontificie Accademie, la cui finalità è quella di promuovere e sviluppare l’umanesimo cristiano.
Ai vincitori saranno consegnato dal Cardinale Segretario di Stato, a nome del Santo Padre, nell’annuale Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie la Medaglia d’oro del primo classificato e la Medaglia d’argento del secondo classificato.
L’Accademia propone due ambiti tematici per l’assegnazione del Premio:
1. De rerum natura: il latino e la scienza dall’Antichità all’età moderna;
2. De re publica: il latino e la politica dall’Antichità all’età moderna.
Leggi più informazioni sul bando nel comunicato.
Consulta il sito The Chronicle of Higher Education che offre notizie aggiornate su bandi, concorsi e posizioni aperte in istituzioni educative in tutto il mondo.
Segnaliamo:
- la sezione Faculty & Research (Didattica e Ricerca) per tutte le aree disciplinari
- la sezione Philosophy
- La sezione Religion
Zygon: Journal of Religion and Science: annunciato il contenuto del fascicolo 59 (2) 2024
Ecco il link per visualizzarlo.
Dalla crisi climatica alla resilienza climatica
Un vertice congiunto PAS e PASS di 3 giorni per piegare la curva e riprendersi
Il Vaticano, attraverso la Pontificia Accademia delle Scienze, ha dato vita a una nuova iniziativa sulla resilienza climatica nel 2022 e ha riunito ricercatori, politici e leader religiosi per comprendere le sfide scientifiche e sociali del cambiamento climatico e raccomandare soluzioni per persone resilienti ed ecosistemi resilienti. Il concetto di resilienza climatica adattato per organizzare questo vertice segue queste raccomandazioni.
La resilienza climatica deve basarsi su tre pilastri:
- Mitigazione per ridurre i rischi climatici;
- Adattamento per gestire rischi inevitabili;
- Trasformazione della società per consentire la mitigazione e l’adattamento.
La resilienza climatica fa parte di una tripla crisi ambientale interconnessa: cambiamento climatico, perdita di biodiversità e disuguaglianza globale. Nel progettare questo Summit, seppure incentrato sul cambiamento climatico, si metteranno in evidenza anche soluzioni che affrontino anche la biodiversità e la disuguaglianza. I risultati umani particolari su concentrerà la ricerca sono correlati alle seguente dinamiche: aumento della povertà, migrazione umana forzata e salute pubblica, compresa la salute mentale.
La resilienza climatica richiede sia partenariati interdisciplinari tra ricercatori, ingegneri e imprenditori, sia partenariati transdisciplinari tra leader scientifici e comunitari, inclusi leader religiosi, ONG e pubblico. Sindaci e governatori costituiscono il nucleo di tali partenariati transdisciplinari.
Data evento: 15-17 maggio 2024
Maggiori informazioni sull'evento.
È di oltre 330 milioni di euro lo stanziamento denominato Fondo Italiano per la Scienza (FIS) per la ricerca di base sul modello del prestigioso programma comunitario dell'European Research Council (ERC).
Il primo agosto la Ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto che fissa il budget complessivo e le modalità di assegnazione. Il Fondo è pensato per ricercatori emergenti ed esperti nei principali ambiti di ricerca: dall'ingegneria alle scienze della vita. Una percentuale di almeno il dieci per cento del Fondo è destinata a interventi in favore di giovani ricercatori di età inferiore a 40 anni. La domanda di partecipazione deve essere presentata dal Principal Investigator, soggetto proponente, entro il 9 novembre 2023 a questo link: https://fis-submission.mur.gov.it.
Sarà il Comitato nazionale per la valutazione della ricerca (CNVR) a occuparsi di promuovere la qualità della ricerca e di assicurare il buon funzionamento delle procedure di valutazione indicando i criteri generali e definendo gli elenchi dei componenti dei Comitati di valutazione (CdV), uno per ciascuno dei ventotto settori di ricerca ERC.
Il primo bando FIS, di 50 milioni, lanciato nel 2021, ha avuto molto successo in quanto sono stati quasi 2000 i progetti presentati e sono state 47 le proposte scientifiche d’eccellenza che riceveranno un finanziamento di circa un milione di euro ognuna, come comunicato lo scorso luglio. A fronte del successo riscontrato dalla prima procedura FIS 2021 in termini di domande presentate, nell’ottica di garantire la massima partecipazione sarà consentito anche ai Principal Investigator che non abbiano superato la fase iniziale della procedura FIS 2021, di accedere a questa nuova procedura.
Avere aumentato il FIS passando da 50 a 330 milioni è un passo molto importante per la ricerca di base e molto significativo in quanto va nella direzione di investire nella ricerca con investimenti stabili, che diano prospettiva, certezza e che mirino all'eccellenza.
(testo pubblicato nel Bollettino della Società Italiana di Fisica, "Prima pagina", n. 116)
Il giorno 17 ottobre alle ore 17:00 nell'Aula vecchia del Sinodo, Cortile del Belvedere, Città del Vaticano, si terrà la consegna del premio Ragione Aperta (Extended Reason Awards).
Il riconoscimento, promosso dall'Università Francisco de Vitoria (UFV) di Madrid e dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, premia l'eccellenza nella ricerca e nella didattica, al fine di favorire l'integrazione tra le diverse discipline e sottolineare l'importanza della "ragione aperta" promossa da Benedetto XVI.
I PREMIATI:
SEZIONE DOCENZA: Giuseppe Tanzella-Nitti e Stefano Oliva, Centro di Ricerca DISF, Pontificia Università della Santa Croce;
Juan Serrano y Carola Díaz de Lope-Díaz Universidad Francisco de Vitoria;
SEZIONE RICERCA: Anna Rowlands, Durham University, Simon Maria Kopf, ITI Catholic University;
MENZIONE D’ONORE: Elizabeth Newman, Baptist House of Studies, Duke University Divinity School.
Per maggiori informazioni sul programma dell’evento cliccate qui.
CISRECO (Centro Internazionale di studi sul Religioso Contemporaneo) mette a disposizione 10 borse di studio destinate a giovani ricercatori per partecipare alla XXX Summer School on Religions sul tema Riorientare la nostra civiltà o il nulla. Nell’era dell’antropocene e di continue guerre: le religioni, le scienze, le arti ci salveranno dall’estinzione? che si terrà a San Gimignano e Passignano (SI) dal 23 al 26 agosto 2023. Per partecipare è neessario invire, entro il 15 luglio 2023, un abstract per una comunicazione e un breve CV alle coordinatrici della sezione “Giovani studiosi”: veronica.roldan@unicusano.it e simonascotti@inwind.it
Per ulteriori informazioni qui.
Lo scorso 28 maggio ci ha lasciato Owen Gingerich, astrofisico e noto storico della scienza, già Preside del Dipartimento di Storia della Scienza a Harvard e astronomo emerito senior allo Smithsonian Astrophysical Observatory. Aveva 93 anni.
Il professor Gingerich ha insegnato per molti anni astronomia e storia della scienza. Scrisse e tenne numerose conferenze sul tema della continuità e compatibilità tra scienza e fede. Nel 1970 gli capitò tra le mani una copia del "De revolutionibus orbium coelestium", il celeberrimo trattato astronomico di Niccolò Copernico.
Iniziò così un approfondito esame sugli effetti delle censure al De revolutionibus, attraverso un’accurata analisi degli esemplari fino ad oggi conservati. I risultati del suo studio diedero nuova luce sulla formazione della visione moderna del mondo, attraverso l’analisi dell’opera di tre dei principali protagonisti: Tolomeo, Copernico e Keplero. La sua ricerca su questo argomento è documentata nell'opera: "The Book Nobody Read: Chasing the Revolutions of Nicolaus Copernicus" (2004).
Cattolico e credente, Owen Gingerich ha offerto una riflessione personale con il libro Cercando Dio nell'universo. Un grande astronomo tra scienza e fede (Lindau, 2017), nel quale testimonia la sua forte convinzione nella compatibilità tra il ruolo dello scienziato e la fede nel disegno divino.
Leggi il necrologio preparato dal New York Times
Scientia et Fides: pubblicato l'indice del nuovo numero - Vol. 12 No. 2 (2024)
Ecco il link per visualizzare l'indice e gli articoli
In piena pandemia, il 27 di marzo del 2020 Papa Francesco, da solo, sotto la pioggia, nel buio di quella sera, sale in piazza San Pietro per pregare con e per tutta l’umanità flagellata dal Covid, poi, entrando nel Tempio, prega e benedice tutto il Popolo di Dio, ovunque disperso, ma radunato nella speranza ed in preghiera col cuore in quella piazza. È la Statio Orbis. A partire da quel giorno sono nate – per iniziativa del Dicastero per la Comunicazione, guidato dal Prefetto Paolo Ruffini e dal Segretario mons. Lucio Adrian Ruiz – diverse iniziative affinché questo evento non venisse dimenticato. Nel 2021 la pubblicazione del libro “Perché avete paura? non avete ancora fede”, ha racchiuso le parole e le immagini più importanti di quell’evento, significando la tenerezza e la benedizione che il Santo Padre aveva voluto far arrivare a tutta l’umanità in un momento di difficoltà esistenziale.
Poi – nel 2022 – il libro, in una edizione “mini” (10 x 8 cm) è stato depositato allo Svalbard Seed Volt nell’isola norvegese di Spitsbergen, inscritto come “seme di speranza”. E questo evento ha, a sua volta, segnato l’inizio di un progetto più grande, portato avanti con l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, che ha come obiettivo istituire il 27 di marzo come Giornata Mondiale della Speranza.
Nel terzo anniversario della Statio Orbis e nel decimo anniversario del Pontificato, il Dicastero per la Comunicazione, ha lavorato con soggetti tra loro molto diversi per lanciare, insieme, un rinnovato segno di speranza; a partire da quel primo seme. E’ nato così un progetto, coordinato dal Segretario del Dicastero, Monsignor Lucio Adrian Ruiz, che ha coinvolto, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Il Politecnico di Torino, l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia – IUSVE e l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino: la missione spaziale “Spei Satelles”.
Il libro del Papa, “Perché avete paura? non avete ancora fede”, che porta il messaggio della Statio Orbis, è diventato, grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche ed in particolare all’attività dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie coordinata dal dott. Andrea Notargiacomo, un “nanobook” (una lastra di silicio, di 2x2x0,2 mm), in cui è stato inciso il libro ad alta miniaturizzazione per mezzo di tecnologie di micro e nanofabbricazione.
Per mettere in orbita, come segno e profezia di speranza, questo micro-manufatto, l’Agenzia Spaziale Italiana ed il Politecnico di Torino hanno lavorato poi in stretta sinergia. I giovani dell’Ateneo torinese, guidati dalla prof. sa Sabrina Corpino, hanno progettato e costruito a tempo di record un CubeSat 3U SpeiSat che potesse ospitare e custodire il nanobook.
L’Agenzia Spaziale Italiana guidata dall’ing. Giorgio Saccoccia ha reso possibile il suo sviluppo, il lancio e la messa in orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit-LEO) ad un’altitudine di circa 525 Km. Il lancio è previso per il 10 di giugno del 2023 dalla base di Vandenberg (VSFB) in California, USA. Il CubeSat viaggerà a bordo di un razzo Falcon 9, il vettore in due stadi parzialmente riutilizzabile di SpaceX. Il satellite è anche dotato, oltre che della strumentazione di bordo per funzionare ed essere guidato da terra, anche di un trasmettitore radio. Per il tempo di permanenza in orbita saranno captabili, nel momento in cui il satellite sorvolerà quella porzione di Terra, e facilmente codificabili in modo testo, frasi desunte dal Magistero Pontificio che hanno a tema la speranza e la pace. I messaggi sono in italiano, inglese e spagnolo.
La missione è stata pensata anche per attivare coloro che si lasceranno coinvolgere. Attraverso il sito www.speisatelles.org non solo è possibile seguire l’evolvere della missione, ma anche iscrivere il proprio nome in un chip che Spei Satelles custodirà in orbita. Per ottenere un virtuale boarding pass verrà chiesto di impegnarsi a fare un’opera di misericordia in favore della pace e la speranza. Ciascuno così può diventare seme di speranza concreto nel suo ambiente di vita.
Il logo della missione spaziale richiama tutti questi aspetti. È stato realizzato nell’ambito di un progetto didattico dagli studenti dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia IUSVE guidatida Marco Sanavio. Il logo richiama innanzitutto le iniziali di Spei Satelles, il Custode della Speranza in lingua latina. Le due lettere “S”, disposte in maniera speculare, indicano la complementarità di “terra” (la semicirconferenza inferiore) e “cielo” (la semicirconferenza superiore), oltre a segnare l’orbita del satellite attorno al nostro pianeta. Un’altra traccia orbitale più esterna, tratteggiata, composta da 59 linee tante quante i grani del rosario, unisce tre forme, a rappresentare le tre grandi realtà presenti in Piazza S. Pietro la sera del 27 marzo 2020:
• la croce (nel logo con i lati ricurvi quasi a rappresentare una stella), elemento più grande e importante dei tre, che indica la presenza di Cristo Salvatore, che richiama sia la Croce di San Marcello che l’Ostensorio contente l’Eucarestia con la quale Papa Francesco ha benedetto l’umanità nella piazza vuota;
• la stella a 12 punte, a rappresentare la presenza della Vergine Maria, invocata come Salus Populi Romani;
• il triangolo più piccolo richiama la figura del Santo Padre mentre sale i gradini del sagrato della Piazza.
I tre puntini che compaiono a scavalco della traccia orbitale più esterna sono segno della presenza della Trinità, come pure il triplice annuncio della passione, morte e risurrezione nei vangeli sinottici, messaggio che dona speranza all’umanità.
Elementi tecnici e di senso, tecnologia e narrazione sono stati tra loro coordinati e tenuti insieme grazie al lavoro dell’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino guidato da don Luca Peyron. Gli attori di questa impresa spaziale, che inizia oggi, hanno così commentato: Il Presidente dell’ASI Giorgio Saccoccia sottolinea che: “La Santa Sede ha chiesto all’Agenzia Spaziale Italiana di aiutarla ad individuare e realizzare, grazie alla tecnologia spaziale, una soluzione che consentisse alle parole di speranza del Santo Padre di oltrepassare i confini terrestri e di raggiungere dallo spazio il maggior numero possibile di donne e di uomini sul nostro pianeta affannato. Per chi, come noi, è abituato a vedere nello spazio il luogo privilegiato dal quale osservare il mondo e comunicare con esso senza confini, è stato semplice immaginare una soluzione rapida, umile ed efficace per offrire ali al messaggio del Santo Padre. È nato così Spei Satelles, concepito in maniera da essere realizzato e gestito dai giovani, i primi destinatari del messaggio di fiducia che Papa Francesco volle offrire al mondo il 27 marzo del 2020. Un connubio tra fede e tecnologia per nutrire la speranza in un futuro migliore”.
Il Magnifico Rettore prof. Guido Saracco del Politecnico di Torino, istituzione che parimenti si è spesa molto per Spei Satelles, così si esprime: “Il programma Spei Satelles, con la progettazione e costruzione del satellite e con il controllo missione successivo, rappresenta un’occasione straordinaria per il nostro ateneo, soprattutto per i nostri studenti e ricercatori guidati dalla prof.sa Sabrina Corpino. I nostri giovani hanno potuto misurarsi con una sfida tecnica e scientifica non facile in un quadro valoriale che rappresenta una sfida umana e culturale decisiva. Il messaggio che il Politecnico accoglie e rilancia con questo progetto è che scienza e tecnica possono e debbono essere uniti in alleanza come portatori di un messaggio di speranza e di pace per il mondo intero. Tutti abbiamo in mente il 27 di marzo del 2020 e cosa stavamo vivendo. I nostri giovani hanno costruito un artefatto tecnologico che, a partire da quel momento iconico, parlerà al mondo e permetterà ad ogni persona di essere protagonista di speranza e fratellanza universali insieme a Papa Francesco”.
L’Arcivescovo metropolita di Torino, mons. Roberto Repole, sottolinea che: “Abbiamo tutti bisogno di speranza, in modo particolare i giovani. Custodire la speranza è la missione di questo satellite progettato e costruito da giovani, raccontato nel logo missione da giovani, abitato, speriamo, da molti giovani che vorranno salire a bordo con il Papa attraverso il sito impegnandosi così a seminare speranza e fraternità là dove abitano. Siamo lieti di aver contribuito con la pastorale universitaria e l’apostolato digitale della nostra Diocesi a far sì che una intuizione di Papa Francesco
si potesse concretizzare a testimonianza tanto della comunione ecclesiale quanto del desiderio dei credenti di entrare sempre più in dialogo con il mondo soprattutto nell’ambito della scienza e della tecnica”.
La Presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza ha dichiarato: “Oggi la scienza dell’infinitamente piccolo ci mette davanti a un progresso enorme: la capacità di miniaturizzare il nostro sapere facendolo viaggiare attraverso il tempo e lo spazio. La ricerca scientifica accompagna il cammino dell’uomo individuando soluzioni per migliorare la qualità della vita, il benessere delle società, la salute del pianeta. Ma è anche uno strumento di dialogo grazie al quale abbattere barriere e costruire speranza: un aspetto, questo, particolarmente importante nel momento di conflitto che stiamo attraversando”.
Il Direttore dello IUSVE, don Nicola Giacopini ha affermato: “Siamo grati e quasi increduli di essere stati coinvolti così da vicino in questa esperienza che unisce la terra al cielo. I nostri giovani studenti e laureati in Comunicazione hanno potuto cimentarsi nell’elaborazione del logo e nella narrazione della missione Spei Satelles. Nella nostra didattica operiamo tutti i giorni mediante la comunicazione simbolica, propria anche del linguaggio religioso, per rendere i messaggi che desideriamo trasmettere accessibili e il più universali possibili”.
Tre astronomi della Specola Vaticana e un Papa legato alla Specola hanno ora degli asteroidi che portano il loro nome. Il 7 febbraio 2023 il gruppo di scienziati preposto a dare i nomi a piccoli corpi celesti dell’Unione Astronomica Internazionale ha pubblicato l’ultima serie di asteroidi con un nome (Bollettino WGSBN 3, #2), che comprende:
• 562971 Johannhagen — in onore di P. Johann Hagen (1847-1930) della Compagnia di Gesù (S.J.) e direttore della
Specola Vaticana dal 1906 al 1930.
• 551878 Stoeger — in onore di P. Bill Stoeger, S.J. (1943-2014), cosmologo e teologo della Specola Vaticana.
• 565184 Janusz — in onore di P. Robert Janusz, S.J. (nato nel1964), attualmente dello staff della Specola.
• 560974 Ugoboncompagni — in onore di Ugo Boncompagni (1502-1585), Papa Gregorio XIII, che diresse la riforma del calendario e diede inizio alla tradizione degli astronomi e degli osservatori papali. Egli incaricò l’astronomo P. Christopher Clavius, S.J. (che ha anche un asteroide che porta il suo nome – 20237 Clavius) di lavorare al progetto del calendario. Egli poi scrisse il libro in cui spiegava quello che oggi è chiamato il calendario “gregoriano”, usato, oggi, in tutto il mondo.
I quattro asteroidi, o “pianetini”, hanno tutti legami con la Compagnia di Gesù – i “Gesuiti”. Oltre trenta asteroidi portano oggi il nome di gesuiti. Alcuni sono Gesuiti di secoli fa, come Clavius, o p. Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), che sviluppò il sistema di nomenclatura lunare usato ancora oggi. (Ad esempio, quando la missione Apollo 11 atterrò nel “Mare della Tranquillità” lunare, il nome “Tranquillità” derivava da Riccioli).
Alcuni, come Janusz, sono gesuiti che lavorano ancora oggi. Poiché per secoli i gesuiti hanno viaggiato molto, questi oltre trenta asteroidi rappresentano diverse parti del mondo, come le Filippine (4866 Badillo), il Paraguay (6438 Suarez), la Cina (31124 Slavicek), la Repubblica Democratica del Congo (23443 Kikwaya) e l’Argentina (2490 Bussolini).
Secondo l’IAU, l’assegnazione di un nome particolare a un determinato asteroide (pianeta minore) avviene attraverso un processo che, in alcuni casi, può durare decenni. Quando viene scoperto un nuovo pianeta minore, gli viene assegnata una denominazione provvisoria, basata sulla data di scoperta, come “2002 LM60”. Quando l’orbita dell’oggetto è determinata in modo tale che la sua posizione possa essere prevista in modo affidabile in un lontano futuro (in genere dopo che è stato osservato quattro o più volte quando si avvicina alla Terra), gli è assegnato un numero definitivo, emesso in successione dal Centro dei Pianeti Minori della IAU, come “4179”.
A questo punto il suo scopritore è invitato a suggerirgli un nome. Non sono ammessi nomi di animali domestici o nomi di natura commerciale. I nomi di individui o eventi noti principalmente per ragioni politiche o militari non possono essere utilizzati fino a 100 anni dopo la morte dell’individuo o della data dell’evento.
I diritti di denominazione non possono essere acquistati. I nomi proposti vengono giudicati dal WGSBN, composto da quindici astronomi professionisti di tutto il mondo con interessi di ricerca legati ai pianeti minori e alle comete.
Le ricerche robotizzate hanno scoperto migliaia di nuovi asteroidi, per cui il WGSBN deve limitare il numero di quelli che ricevono un nome formale. Pertanto, la maggior parte degli asteroidi riceve solo una designazione numerica. Gli asteroidi Johannhagen, Stoeger e Janusz si aggiungono a molti altri già nominati da astronomi della Specola Vaticana, tra cui 302849 Richardboyle, 119248 Corbally, 14429 Coyne, 4597 Consolmagno, 23443 Kikwaya e 11266 Macke. (Fonte: Comunicato Stampa del Vatican Observatory)
Il Centro di Ricerca DISF curerà un numero monografico della Rivista Italiana di Filosofia del Linguaggio (RIFL), in uscita a giugno 2023, dal titolo The interdisciplinary language of science, philosophy and religious studies, che intende riflettere sulle condizioni e le proprietà che rendono un linguaggio adeguato a ospitare temi interdisciplinari che coinvolgono scienza, filosofia e studi religiosi.
In tale occasione invita a presentare articoli scientifici sui seguenti temi:
- Dimensioni filosofiche ed estetiche del linguaggio scientifico
- Il ruolo dell'analogia nella scoperta e nella formulazioni scientifiche
- L'autoconsistenza del linguaggio scientifico e la sua apertura semantica
- L'uso di metafore e immagini nella scienza e la forza del linguaggio narrativo nella scienza, nella filosofia e nella religione
- Polisemia e indeterminatezza nel dialogo interdisciplinare tra religione e scienza
- La ricerca di un linguaggio efficace nella divulgazione scientifica
- Mythos e Logos nel discorso su Dio
- Il linguaggio apofatico nella scienza, nella filosofia e nella teologia
- Parole chiave del dialogo interdisciplinare (es. natura, infinito, bellezza, spazio-tempo, ordine, ecc.): loro portata e implicazioni
La deadline per la presentazione del proprio contributo è il 15 febbraio 2023. Si accettano articoli in italiano, inglese e francese, di massimo 40.000 caratteri, compresi bibliografia e note a piè di pagina. Tutti i manoscritti devono essere accompagnati da un abstract (max 250 parole), un titolo e 5 parole chiave in inglese.
Per ulteriori informazioni visitare la pagina ufficiale della rivista o contattare l'indirizzo mail: segreteria.rifl@gmail.com.
Il Centro Universitario Cattolico pubblica sul proprio sito bandi, premi e borse di studio. Al seguente link l'elenco aggiornato con tutte le posizioni aperte clicca qui