Assai meno ponderosa della Storia della scienza moderna e contemporanea, quest’opera di Paolo Rossi rappresenta una valida introduzione alla storia della cosiddetta “rivoluzione scientifica”. Di lettura piacevole, è accessibile anche ai non specialisti. L’attenzione dell’A. è rivolta a collocare le teorie innovatrici, gli scienziati, le istituzioni, nel contesto storico e culturale in cui sorsero; troppo spesso infatti si tende a dimenticare come tante idee e modi di pensare, che oggi accettiamo tacitamente, sorsero in un clima culturale ben diverso dal nostro, e furono il frutto di una scelta tra molte altre opzioni, considerate, a quel tempo, più che legittime. Così, ad esempio, bisogna sempre tener presente che, nel ‘600, non era affatto scontato ritenere che la validità di una teoria si fondasse non sull’autorità di chi l’ha formulata, ma sulla sua capacità di spiegare i dati sperimentali; e quel che oggi impara qualunque studente alle prime armi, ovvero che la velocità di un corpo in caduta libera è indipendente dalla sua massa, era, al tempo di Newton, un’idea per nulla facile da concepire ed accettare, perché andava contro il senso comune, oltre che contro l’autorità di Aristotele. Sarebbe assai impreciso, dal punto di vista storico, considerare le tante teorie scientifiche rivoluzionarie, che si svilupparono in quell’epoca, come espressioni di un unico pensiero unanimemente accettato da tutti gli scienziati che le formularono; al contrario, «la scienza del Seicento fu, insieme e contemporaneamente, paracelsiana, cartesiana, baconiana e liebnitziana». Assai interessante è osservare come, in un contesto caratterizzato da tante filosofie diverse in continuo dibattito, il conflitto tra le varie opzioni fu spesso interno all’opera di un medesimo pensatore: emblematico il caso di Newton, il quale fu autore, oltre che delle ben note opere di dinamica e ottica che cambiarono la storia della scienza, anche di numerosi scritti di alchimia, di dispute teologiche, di ardite cronologie universali, di un testo sull’Apocalisse.