Il volume raccoglie le Gifford Lectures tenute dal Nobel per la neurofisiologia John Carew Eccles (1903-1997) nel 1978. Finalità delle Lectures, che si tengono annualmente dal 1887 presso l’Università di Edimburgo o in altre università della Scozia, è di ascoltare scienziati le cui riflessioni possano offrire, in un contesto contemporaneo, spunti di collegamento con quanto veniva abitualmente chiamato “teologia naturale”, disciplina di cui la cultura filosofica anglosassone vanta lunga tradizione. Le lezioni di Eccles ripercorrono in chiave di alta divulgazione, pur mantenendo un linguaggio sempre accessibile, i grandi problemi dell’origine della vita, della sua lenta evoluzione e della comparsa dell’uomo. Egli si propone di «raccontare la storia del pianeta, quello che esso ha fatto e prodotto». La cornice è quella di uno scienziato che cerca di «gettare un nuovo sguardo sul senso di meraviglia e di mistero che c’è nella nostra esistenza umana». Eccles riconosce la natura umana aperta a dimensioni che trascendono la materia, sebbene la sua posizione si collochi, in linea con Karl Popper, all’interno di una concezione dualistico-interazionistica, intendendo con questa contrastare il paradigma dominante di una visione monistico-materialista divulgato soprattutto da J. Monod. La posizione materialista, secondo l’A., mortifica la libertà e la creatività dell’uomo e non dà piena ragione della singolarità ed emergenza della persona umana sul panorama del mondo naturale. Dopo un’analisi dell’origine del cosmo e della vita, la maggior parte dei capitoli del volume si intrattengono sulla natura del cervello umano, sul linguaggio e l’evoluzione culturale, sulla coscienza, l’apprendimento e la memoria, presentando infine una discussione sul rapporto fra mente e cervello. Il contesto delle Gifford Lectures offre ad Eccles la possibilità di consegnarci le sue riflessioni di uomo di scienza sulla scienza, e di studioso dell’uomo sull’uomo. Suo scopo dichiarato, quello di «costruire una filosofia nella quale l’esistenza personale del soggetto abbia un ruolo centrale».