Il saggio di Leopoldo Sandonà, professore di filosofia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Vicenza e la Facoltà teologica del Triveneto, propone un itinerario di riflessione etico-teologica sul tema dell’ecologia umana che, sulla scorta del Magistero – non soltanto di papa Francesco –, viene individuato come terreno di sintesi tra le due grandi sfide contemporanee: l’emergenza ambientale e la crisi dei modelli antropologici. Il volume è strutturato in quattro brevi capitoli, ognuno dei quali è seguito da una scheda di approfondimento in cui viene presentato un concreto «caso di ecologia umana», tratto dalle esperienze di comunità dei diversi continenti. Il saggio propone in primo luogo alcuni percorsi biblici relativi alla cura e alla custodia del creato (cap. 1), sottolineando la duplice natura, cosmologica e profetica, del testo sacro, il cui valore sapienziale ha ispirato lungo i secoli una riflessione e una prassi ecologica nell’ambito del monachesimo orientale e occidentale. L’autore si addentra poi in un’analisi delle occorrenze dell’espressione “ecologia umana” nei testi del Magistero della Chiesa cattolica (cap. 2), a partire dalle anticipazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e dalla prima esplicitazione della nozione a opera di Paolo VI nel 1973, per poi approfondire le riflessioni sul tema offerte in particolare da Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. La trattazione si sposta poi sulla ricostruzione della nozione di “ecologia umana” (cap. 3), sorta originariamente in ambito scientifico e mirante a fornire un orizzonte comune per una trattazione interdisciplinare di problemi legati all’ambiente naturale, umano, sociale, economico, urbano, digitale. A queste declinazioni, la comprensione etico-teologica dell’ecologia umana aggiunge una serie di determinazioni – ecologia spirituale, della persona, della famiglia, delle relazioni… – che consentono di integrare alcune questioni fondamentali in una visione unitaria, caratterizzata da quelle che Sandonà chiama «le parole del soggetto ecologico» (p. 86): complessità, responsabilità, sostenibilità, che variamente connesse l’una all’altra fanno segno verso una generatività. È questa visione d’insieme che va sotto il nome di «ecologia integrale» (cap. 4), vero cuore dell’enciclica Laudato sì’ di papa Francesco. L’autore propone una lettura del testo capace di mettere in risalto l’alto valore antropologico dell’appello del papa, fondato su un’etica caratterizzata dal richiamo al bene comune, al dialogo e alla pace. La conclusione del libro propone in maniera suggestiva l’idea di una «umiltà cosmica» (p. 119), basata sulla consapevolezza di non essere noi i creatori della natura e su una rinnovata alleanza tra Dio, uomo e mondo. In conclusione, come recita il titolo di uno dei paragrafi, l’autore ci ricorda che non c’è «nessuna ecologia senza antropologia, nessuna antropologia senza etica» (p. 106). L’ecologia umana diviene allora non uno dei possibili percorsi teologici tra i tanti ma il luogo più promettente di una sintesi che riesca a tenere insieme, senza parzialità, la dignità dell’uomo e la cura del creato.
Ecologia umana. Percorso etico e teologico sui passi di papa Francesco
Autore scheda bibliografica tematica
Stefano Oliva