Pierluigi Pizzamiglio è professore di Storia della Matematica e di Storia della scienza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’obiettivo di questo testo è proprio quello di esplorare la dimensione storica della matematica, soprattutto per quanto riguarda il suo insegnamento in ambito scolastico.
Infatti, lo studioso sostiene, affrontare l’insegnamento di questa disciplina da un punto di vista storico, e non solo attraverso lo studio dei suoi concetti, potrebbe aiutare gli alunni ad avvicinarsi ad una materia astratta, e dunque a sentirla non solo più vicina, ma soprattutto più umana. Si tratta in effetti di una disciplina creata dagli uomini lungo il corso dei secoli, e affrontare il suo studio mettendo in luce questa sua caratteristica avrebbe il vantaggio di mostrare l’evoluzione del pensiero umano, e come questo abbia portato alle scoperte che rendono la matematica quella che è oggi, con tutte le sue complessità e astrattezze.
Il testo si rivolge principalmente agli insegnanti di matematica, ma è fruibile da chiunque sia appassionato della disciplina e si interessi di didattica. Infatti da una parte presenta ampie riflessioni di natura pedagogica che possono essere di interesse per chiunque, in cui l’autore presenta la sua visione della funzione educativa della matematica e di come farla emergere al meglio. D’altra parte presenta molto materiale utile per i docenti della materia, che troveranno numerosi esempi pratici di come poter applicare i principi generali espressi nel testo nella quotidianità dell’insegnamento. Infatti propone varie tipologie di materiale da proporre agli studenti, dalle biografie di grandi matematici a letture di carattere storico culturale di più ampio respiro, oltre che tavole diacroniche e sincroniche per collocare temporale gli avvenimenti. Esamina anche un buon numero di risorse da poter utilizzare nelle classi per far svolgere approfondimenti e ricerche in autonomia agli studenti, nonché strumenti utili per la verifica e la valutazione degli alunni.
Pizzamiglio si augura dunque che vi possa essere una cooperazione sistematica tra le due materie, la matematica e la storia, nella didattica della matematica, andando oltre un uso solamente episodico di aneddoti storici. Infatti la convinzione che sta alla base del testo è che la matematica possegga un elevato valore formativo, e non solo grazie alle nozioni che trasmette, ma soprattutto grazie alle numerose abilità e competenze che permette di acquisire. La specifica formazione mentale che viene trasmessa dallo studio della matematica è in verità indipendente dai contenuti stessi della materia e contribuisce alla formazione complessiva degli alunni. Ma è proprio tramite la sua dimensione storica che si può arrivare a cogliere la valenza culturale, sociale e soprattutto umanistica della matematica, rendendo in questo modo il suo insegnamento veicolo di una formazione autentica e completa dell’uomo.