Frutto di un lavoro di ricerca ventennale, la biografia di Isaac Newton scritta da Richard Westfall è un’opera di notevole rilievo in ambito storico-scientifico, dove del resto anche l’attività scientifica newtoniana è un importante oggetto di studio. L’A. presenta sia la personalità pubblica che quella privata dello scienziato, ritratto nei suoi più diversi aspetti: dallo studio delle matematiche e della fisica a quello delle Sacre Scritture, che svolse in termini eterodossi, all’interesse per l’alchimia, al suo ruolo pubblico come politico, deputato del Parlamento inglese, e come amministratore e riformatore della Zecca. Tuttavia, è il Newton scienziato, insieme alle sue ricerche fisiche e matematiche, ad essere al centro della ricostruzione dell’A. Egli non ha voluto stendere un saggio sulla scienza newtoniana, ma far comparire al centro della scena Newton stesso – e Newton si impone appunto in quanto scienziato.
Introdotta da una prefazione dell’autore, completata da 8 illustrazioni nel primo volume e da un saggio bibliografico e un indice della vita e delle opere di Newton stesso nel secondo, la biografia è divisa in quindici capitoli ripartiti in due volumi (volume primo: I. La scoperta di un nuovo mondo; II. Un ragazzo serio, silenzioso, riflessivo; III. Lo studioso solitario; IV. Risolvere i problemi per mezzo del movimento; V. Anni mirabiles; VI. Professore lucasiano; VII. Publlicazione e crisi; VIII. Ribellione; IX. Anni di silenzio; X. I principia; volume secondo: XI. Rivoluzione; XII.
Lo studio, che permette di chiarire anche le controversie che Newton ebbe con l’astronomo Flaemsteed e la nota disputa con Leibniz per il primato nella scoperta del calcolo infinitesimale, dilungatasi per circa un ventennio, ha al cuore le acquisizioni newtoniane in matematica pura e in fisica – compresa l’ottica. Vi si ritrovano la formulazione del teorema del binomio; lo sviluppo del metodo delle flussioni, che condusse lo scienziato al calcolo infinitesimale; lo studio sperimentale della composizione della luce bianca e dei colori (un’altra delle grandi scoperte di Newton, che modificò radicalmente i fondamenti dell’ottica); l’esame della volta celeste e del suo moto, che lo spinse a riconoscere la forza di attrazione tra le masse corporee e lo condusse quindi a formulare la legge di gravitazione universale che si studia ancora oggi.
Newton condusse una vita ritirata e dedita ai suoi studi, ma ebbe anche ruoli pubblici; dal testo emerge così anche un affresco storico che introduce il lettore nella società e nella quotidianità inglese ed europea, compresa quella accademica, tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 e che spazia dalla vita studentesca del Trinity College e dell’Università di Cambridge alle sedute della Royal Society (delle quali sembra emergere una certa vacuità), fino alla descrizione della crème della società londinese radunata dal salotto di Catherine Conduitt. Tuttavia, l’A. intende indicare la ricerca della verità, principalmente della verità scientifica, come l’essenza della vita di Newton.
Alla conclusione dei suoi studi, l’A. è rimasto convinto di aver incontrato, attraverso la mediazione della storia, uno di quei rarissimi geni ai quali sarebbe impossibile paragonarsi.