Gaudí: l’architetto di Dio

Il volume segue la vita di Antoni Gaudí dalla nascita alla morte, contestualizzandola nell’orizzonte politico, economico, religioso e artistico del suo tempo. Il biografo racconta il percorso dell’artista intrecciandolo con l’evoluzione delle relazioni di amicizia e di lavoro con i suoi mecenati, clienti e collaboratori; sono questi che lo aiutano a rimanere aderente alle origini, alla storia e alla simbologia della patria e allo stesso tempo a sviluppare uno stile sempre più personale.

Nello scorrere dei capitoli, si mette in luce il rapporto tra architettura e vita spirituale, potere e simbolismo, natura e manualità. Le vivide descrizioni dello stile di vita di Gaudí, di alcune delle sue manie e dei suoi colpi di genio riportano quel carattere mitico che ha avvolto l’architetto sin da quando era in vita.

Commissioni per privati e per istituzioni pubbliche gli permettono di sviluppare il suo stile alcune volte in ristrettezza di mezzi, altre in pieno sfarzo. Uno spazio di lavoro enorme, tra opere originali e restauri. All’analisi minuziosa della genesi, dello sviluppo e del coronamento di ogni progetto intrapreso da Gaudí, si affianca la descrizione delle vicende della Catalogna, che da piccolo impero si ritrova nel 1909 tra le fiamme della Settimana Tragica. In questo scenario di anarchia e rancore, Gaudí sempre più si consacra alla commissione della sua vita: il Tempio espiatorio della Sagrada Familia, dove confluiscono il suo genio, l’ansia di giustizia sociale, la passione educativa, l’amore per la patria e la maturazione del suo percorso interiore. Si tratta dell’opera di tutta la vita dell’architetto, «un progetto in progresso che lo tenne occupato per la sua intera vita professionale, un’impresa titanica alla quale applicò poco alla volta tutte le soluzioni a cui era giunto nel corso della sua carriera».

Il realismo tecnico e la riflessione teorica di Gaudí danno origine a opere conosciute in tutto il mondo per la loro audacia. Nello scorrere delle pagine, è sempre sottolineata la cifra fondamentale di tale unicità: l’unione tra natura e architettura, che nasce dal desiderio di prolungare l’armonia primordiale degli spazi per mezzo delle costruzioni architettoniche e così rendere più visibile l’opera di Dio negli spazi e nelle realtà naturali. L’artista infatti considerava la natura come architettura divina e riteneva se stesso un intermediario architettonico tra Dio e gli uomini, l’interprete e il continuatore della creazione. Gaudí aveva anche una originale concezione del lavoro, che voleva e vedeva come luogo di elevazione spirituale, ma anche di una migliore dignità e condizione umana del lavoratore.

Il libro intende essere «un invito a conoscere a amare l’uomo che ha voluto essere l’architetto di Dio e che, nonostante le origini marcatamente locali e una fede strettamente legata al suo tempo, ha saputo creare un’opera universale ed eterna per quanto può esserlo una creazione umana».


Autore scheda bibliografica tematica
Maria Covino