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Le biotecnologie. L’ingegneria genetica fra biologia, etica e mercato

Marcello Buiatti

Il Mulino,
Bologna 2001
pp. 134
Anno di edizione originale: 2001
ISBN: 9788815096302

Il volume rappresenta una breve ma completa introduzione alla questione delle biotecnologie contemporanee. Il sottotitolo in copertina è un sunto efficace del contenuto: l’ingegneria genetica fra biologia, etica e mercato. La nostra specie, ci dice l’A., è diversa dalle altre in quanto attua una diversa strategia adattativa: mentre tutti gli organismi cambiano loro stessi per adattarsi all’ambiente, Homo sapiens, grazie allo sviluppo del cervello, inventa la tecnica e modifica l’ambiente per adattarlo alle proprie esigenze. In questo contesto, l’ingegneria genetica rappresenta uno dei momenti culmine dell’impresa tecno-scientifica inaugurata e portata avanti con successo dalla nostra specie. Un necessario capitolo iniziale illustra il funzionamento biologico-molecolare dei viventi: composizione chimica, proteica e meccanismi di trasmissione ereditaria. Si passa poi ad esporre i primi tentativi di miglioramento genetico, attraverso la selezione di piante e animali per scopi agricoli e di allevamento. Questi momenti storici sono il prodromo all’avvento dell’ingegneria genetica, nata nei primi anni Settanta del secolo scorso. Vengono descritte le modalità di azione di questa disciplina, ed i possibili livelli di intervento (microbi, piante, animali, uomo). Non mancano le considerazioni etiche: il rischio dell’ingegneria genetica, a detta dell’A., è quello di basarsi su una concezione della vita strettamente meccanicistica: l’organismo è visto come una macchina, assemblabile (geneticamente) e quindi potenzialmente manipolabile a piacimento; ma per quanto riguarda la nostra specie, i caratteri che definiscono il nostro “essere uomini” non sono manipolabili geneticamente: non esiste un “gene per” una determinata caratteristica comportamentale. Il fatto che sia gli organismi viventi in generale che l’uomo in particolare risultino essere irriducibili rispetto ad una interpretazione esaustiva in termini meccanicistici-genocentrici, dovrebbe metterci in guardia da utopie bio-ingegneristiche, permettendoci comunque di usufruire in maniera avvertita delle conquiste raggiunte da questa disciplina. L’opera si conclude con una descrizione dello sviluppo dei mercati nazionali ed internazionali degli OGM vegetali, e delle normazioni e regolamentazioni ad essi associati.