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Antropocene. Una nuova epoca per la Terra, una sfida per l’umanità

Emilio Padoa Schioppa

Il Mulino,
Bologna 2021
pp. 167
Anno di edizione originale: 2021
ISBN: 9788815291820

Il libro di Emilio Padoa Schioppa, biologo esperto di ecologia del paesaggio, affronta l’attualissimo e interdisciplinare tema dell’Antropocene. Questo termine indica la proposta di un nuovo periodo geologico per il pianeta terra che sarebbe caratterizzato dall’impronta dell’essere umano sullo stato stesso del pianeta, a livello globale. La tematica è dunque collegata strettamente alla questione ecologica oggi sempre più sotto la lente di ingrandimento di specialisti, di intellettuali e dell’opinione pubblica.

Il trattamento del tema è agile e accessibile, ma al contempo ben documentato ed equilibrato. Il libro offre un buon numero di tavole riassuntive e di immagini esplicative, assai utili per un approfondimento del tema e delle sue implicazioni, anche a scuola.

Il primo capitolo tratteggia la storia geologica e biologica del pianeta terra e del processo che ha portato la nostra specie, H. sapiens, a poter giocare il ruolo di una “forza geologica determinante”. Il secondo capitolo descrive il “sistema Terra” con i suoi cicli biogeochimici e legati alla biosfera.

Con il terzo capitolo si affronta la conoscenza attuale del reale impatto dell’essere umano sull’ambiente planetario. Si passa poi, col capitolo successivo, ad affrontare le implicazioni socio-antropologiche dell’Antropocene – demografia, economia e società, come anche i diversi atteggiamenti assunti nei confronti della questione (dal catastrofismo al negazionismo).

Il quinto capitolo presenta alcune “idee per una nuova rotta”, incentrate su quattro parole chiave: sostenibilità (soddisfare i bisogni presenti senza compromettere gli equilibri sociali, economici e ambientali per le future generazioni), mitigazione (ridurre l’impatto sulla biosfera), compensazione (compensare eventuali e inevitabili impatti negativi sull’ambiente) e adattamento (essere pronti al cambiamento, anche profondo, dello stile di vita). Vengono anche sottolineate la tutela della biodiversità, la valutazione dei servizi ecosistemici e dell’impronta ecologica, la decarbonizzazione e le “infrastrutture verdi”. Il sesto ed ultimo capitolo si concentra sul livello economico e istituzionale, dove si mostra chiaramente come le scelte economiche di fondo dovranno esser fatte sempre più a livello sovra-nazionale senza però trascurare il livello locale dove soluzioni importanti ed efficaci possono sorgere dal basso, soprattutto se le realtà locali riescono a far rete tra loro.

Due ulteriori importanti aspetti vengono messi bene in luce dal libro, anche nelle sue Conclusioni. Il primo è il legame tra le questioni scientifiche, tecniche e pratiche con la dimensione etica: la sfida dell’Antropocene non può prescindere dalla questione di giustizia ed equità, nel presente, verso le future generazioni e verso l’ambiente naturale che ci circonda. In questo contesto viene riconosciuto un ruolo alle “religioni del Libro” e in particolare al magistero corrente della Chiesa Cattolica. Il secondo è la questione dell’educazione ambientale, considerata come estremamente rilevante per l’efficacia del rapporto dell’umanità con l’Antropocene e per l’azione futura.

L’Antropocene, rappresenta dunque una sfida grandissima, dagli esiti potenzialmente assai problematici – per la stessa umanità, oltre che per gli equilibri del pianeta. È necessario agire, agire bene e agire in fretta: “l’epoca dell’Antropocene ci dice che questo è il momento dell’azione” (p. 161 – l’ultima pagina del libro). Questa sfida, però, non deve essere presa in maniera catastrofista. Essa rappresenta un’occasione preziosa: “I limiti ambientali […] stimolano la libertà creativa” (p. 149). E questa sfida, va intrapresa con decisione non perdendo di vista che “l’attesa di una crescita futura è qualcosa di profondamente radicato in quasi tutte le società umane, e non è facile riuscire a immaginare una società e una economia che riescano a funzionare senza questa aspettativa” (p. 147).

2021