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Un geologo di fronte alla Bibbia. L’opera apologetica di Antonio Stoppani fra scienza e fede

Lucia Alessandrini

Edusc,
Roma 2016
pp. 140
Anno di edizione originale: 2016
ISBN: 9788883335747

         

Il volume scritto da Lucia Alessandrini, professore ordinario di geometria all'Università di Parma, ha il pregio di far conoscere ai lettori la storia e l'opera di Antonio Stoppani, geologo di fama nazionale, sacerdote e apologeta, considerato padre fondatore della geologia italiana. Stoppani fu professore di geologia presso l'Università di Pavia (1861), l'Istituto Tecnico Superiore di Milano (1862-1877 e 1882-1891) e l'Istituto di Studi Superiori di Firenze (1878-1882). A Milano inoltre lavorò sempre presso il Museo Civico di Storia Naturale, di cui durante la sua seconda permanenza nel capoluogo lombardo fu anche direttore (1882-1891), arricchendolo di numerose collezioni paleontologiche. Antonio Stoppani fu anche il primo geologo a notare la determinante influenza dell'uomo sull'ambiente e sul clima, tanto da chiamare Antropozoica l'attuale era geologica; oggi i geologi usano il termine Antropocene ma ne riconoscono a Stoppani la paternità della definizione. Tra le sue numerose pubblicazioni scientifiche si ricordano in particolare gli Studi geologici e paleontologici sulla Lombardia (1856), la Paleontologie Lombarde (pubblicata in quattro volumi tra il 1858 ed il 1881) ed il Corso di Geologia in tre volumi (1871-1873) considerato il miglior trattato di geologia dell'epoca. La sua opera maggiormente diffusa, dedicata all'educazione scientifica del popolo e in particolare dei giovani, ha come titolo Il Bel Paese – Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d'Italia, pubblicata nel 1876.

Il volume di Lucia Alessandrini ripercorre da vicino la vicenda scientifica e umana di Stoppani, avendo egli vissuto gli anni dell'unificazione d'Italia e della perdita degli Stati Pontifici da parte della Chiesa di Roma. Dal punto di vista dei rapporti fra scienze e teologia, egli vive in un periodo, la seconda metà dell'Ottocento, in cui l'esegesi biblica comincia a sperimentare la necessità di un rinnovamento a motivo del progresso delle scienze naturali che impongono una nuova cronologia alla terra, all'origine della vita, alla comparsa dell'uomo. È suo il merito di elaborare dei suggerimenti pratici per impostare tale rapporto, orientando la produzione apologetica destinata all'ambiente scientifico. L'intento del geologo sacerdote è in fondo la promozione della cultura scientifica, da lui considerata strategica anche per la difesa della fede, nell'ambiente del clero e in generale dei credenti.

Il libro Un geologo di fronte alla Bibbia è suddiviso in quattro capitoli, preceduti da un saggio introduttivo di Giusepppe Tanzella-Nitti: il primo capitolo, dedicato alla biografia di Antonio Stoppani, porta agevolmente al secondo in cui viene approfondito il progetto apologetico del geologo e viene descritto il panorama delle scuole apologetiche del tempo, con particolare attenzione al dibattito su scienza e Scrittura; nel terzo capitolo si affronta l'analisi esegetica che Stoppani fa del libro della Genesi e nell'ultima parte del volume si mostra l'interesse e l'impegno del geologo per la formazione e divulgazione del sapere scientifico. Alla fine è presente un'appendice che raccoglie un'antologia di testi di Stoppani, tratti dalle sue tre opere principali di carattere apologetico. Di particolare importanza il commento che la Alessandrini offre delle "Massime da seguirsi dall'apologista cattolico", un gruppo di principi sul modo di confrontare la fede con la scienza che il sacerdote-geologo espone nel suo volume Il Dogma e le scienze positive (1884), che il portale disf.org offre come brano di antologia.

La scienza, come ogni attività di ricerca della verità, ha anche un valore spirituale, educativo; Stoppani incoraggia il clero del suo tempo a osservare la natura e la realtà, a guardare il cielo stellato o i fenomeni che avvengono in natura, in modo da contribuire a far dialogare teologia e scienze.  In alcuni casi, rivolgendosi a coloro i quali vivono in contetsi rurali, li esorta anche a svolgere semplici osservazioni naturalistiche. Stoppani è un importante esempio di uomo di scienza dell'Ottocento che comprende la Scrittura in modo non più letterale, capendo che le conoscenze scientifiche, nella misura in cui diventano conoscenze condivise e irreformabili, non solo non devono ostacolare il lavoro teologico, ma poter contribuire in modo positivo all'intelligenza della fede. 

2020