Abbiamo letto la bellissima lettera di Papa Francesco Admirabile signum, sul significato e il valore del presepe, che ci invita ad allestirlo in tutti i luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze.
dell'adorazione dei Magi a Santa
Maria Maggiore a Roma (V secolo)
Il riferimento al cielo stellato è una delle prime immagini proposte dal Papa: «Mi piace ora passare in rassegna i vari segni del presepe per cogliere il senso che portano in sé. In primo luogo, rappresentiamo il contesto del cielo stellato nel buio e nel silenzio della notte. Non è solo per fedeltà ai racconti evangelici che lo facciamo così, ma anche per il significato che possiede. Pensiamo a quante volte la notte circonda la nostra vita. Ebbene, anche in quei momenti, Dio non ci lascia soli, ma si fa presente per rispondere alle domande decisive che riguardano il senso della nostra esistenza: chi sono io? Da dove vengo? Perché sono nato in questo tempo? Perché amo? Perché soffro? Perché morirò? Per dare una risposta a questi interrogativi Dio si è fatto uomo. La sua vicinanza porta luce dove c’è il buio e rischiara quanti attraversano le tenebre della sofferenza» (n. 4).
Non sorprende che la Lettera giunga a dirci qualcosa di più anche su una “specifica stella” fra quelle osservate nel cielo: la stella che, secondo la narrazione dell’evangelista Matteo, guidò i Magi a Betlemme fino alla famiglia di Giuseppe, Maria e Gesù (Mt 2, 1-11).
Proprio in merito alla “stella di Betlemme”, la lettera apostolica, diffusa finora in otto lingue, permette di fare alcuni confronti nelle traduzioni. Leggiamo al n. 5: «Quanta emozione dovrebbe accompagnarci mentre collochiamo nel presepe le montagne, i ruscelli, le pecore e i pastori! In questo modo ricordiamo, come avevano preannunciato i profeti, che tutto il creato partecipa alla festa della venuta del Messia. Gli angeli e la stella cometa sono il segno che noi pure siamo chiamati a metterci in cammino per raggiungere la grotta e adorare il Signore». La versione italiana, dunque, propone il testo «gli angeli e la stella cometa sono il segno». Come è tradotta questa frase nelle altre lingue? In francese il segno sono “gli angeli e la stella di Betlemme”, in inglese, “gli angeli e la stella che li guida (guiding star)”, in spagnolo “gli angeli e la stella”. Identica espressione è usata in lingua tedesca e araba. La curiosità è che, a differenza di quanto accade in queste lingue, solo il portoghese e il polacco, insieme all’italiano, parlano di una “stella cometa”, specificazione astronomica assente nelle altre lingue. Considerata la lingua madre del Papa, sembra logico pensare che l’originale sia il testo spagnolo. Perché solamente in italiano, polacco e portoghese si aggiunge “cometa”? Da dove potrebbe derivare questa differenza?
Come è noto, in Italia siamo legati a questa tradizione da quando Giotto rappresentò la stella di Betlemme nella Cappelli degli Scrovegni a Padova.
Molto probabilmente era rimasto colpito dalla cometa di Halley vista a occhio nudo nel 1301, un paio di anni prima di affrescare quelle pareti, e l’aveva scelta come oggetto celeste (“aster” dice l’originale greco) adatto a indicare una direzione che i Magi avevano seguito per arrivare alla casa (“oikia”), e non alla grotta, dove viveva temporaneamente la Sacra Famiglia. Prima di Giotto tutte le rappresentazioni erano di stelle senza nessuna “coda”. Tra le più famose ci sono quella dei tre Magi nelle Catacombe di Priscilla e quella del mosaico dei Magi a Sant’Apollinare nuovo di Ravenna. Noi italiani siamo perciò abituati a chiamare la stella dei Magi “stella cometa”. Negli altri Paesi non è così. A quanto mi dicono, neppure i portoghesi e i polacchi usano abitualmente questo termine per citare la stella di Betlemme. D’altronde, una semplice ricerca con Google mostra che l’accoppiata portoghese "estrela-cometa" "Jesus" dà solamente circa 600 risultati mentre "estrela de Belém" "Jesus" ne dà 270.000. Per il polacco, "gwiazdy-komety" "Jezus" ne produce 450, mentre "gwiazda Betlejemska" "Jezus" ne dà 43.000. Sembra quindi che sia la traduzione polacca che quella portoghese abbiano come base la versione italiana.
Le teorie astronomiche per spiegare la stella di Betlemme sono varie, ma praticamente nessuno studioso accetta l’ipotesi di una cometa: sarebbe stata registrata negli almanacchi cinesi e babilonesi e non sarebbe stata citata come semplice “stella” dall’evangelista Matteo. Esistono varie interpretazioni sulla stella che guidò i Magi: si può vedere quanto dice, al riguardo, la voce "Stella di Betlemme" all'interno del Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede.
Restiamo con lo stupore di chi, guardando il presepe, attende il Natale del Signore: ad ognuno la stella dirà qualcosa di diverso, ma per tutti è una guida verso Gesù Bambino. Lasciamo che le ricerche, astronomiche e iconografiche, continuino ad indagare su questo straordinario versetto evangelico, che mostra come i Magi impieghino la loro scienza per rafforzare la loro fede.