Il brano che qui riportiamo è tratto dalle prime pagine introduttive dell'opera Il libro della passione (1986) di José Miguel Ibáñez Langlois, letterato, poeta e filosofo cileno (n. 1936). L'autore narra con vivezza, con una prosa senza punteggiatura, i momenti della passione di Gesù di Nazaret inserendoli in un contesto linguistico e narrativo contemporaneo. La forza delle immagini e la fine cura letteraria con la quale sono scelti i concetti e le linee della narrazione ne fanno un'opera assolutamente unica nel suo genere. Il contesto entro il quale la Passione è presentata è esteso quanto l'intera storia dell'umanità, quanto l'intera storia del cosmo. Sono pagine che non possono lasciare indifferenti. La traduzione dallo spagnolo alla lingua italiana è stata pubblicata nel 2002 dalle Edizioni Ares, preparata con grande cura e straordinaria sensibilità da Cesare Cavalleri (1936-2022), giornalista e critico letterario. Il libro della passione è un'opera che fa riflettere, nella quale possono specchiarsi umanisti e uomini di scienza, credenti e non credenti.
i
Gesù di Nazaret che pover'uomo
fallimento fallimento completo
unici discepoli pochi pescatori locali
com'era prevedibile a quei tàngheri
non ci fu verso di fargli capire ciò che intendeva
e tuttavia vagò con loro per tutta la Giudea
risvegliando tra le masse un'esaltazione sporadica e superficiale
un breve starnazzare nella polvere dei casali
come accade a quasi tutti i predicatori itineranti
neppure i suoi parenti credevano in lui
lo ritenevano pazzo e di certo non erano i soli
fu vinto da una cricca di politici e di teologi del suo paese
i suoi discepoli lo abbandonarono a mezzanotte
e tutti i galli di Gerusalemme cantavano a sproposito
fu venduto per 30 dollari in contanti non una lira di più
fu condannato come bestemmiatore menzognero e rivoluzionario
dietro richiesta delle stesse folle che parevano dalla sua
ai piedi della croce dei suoi quasi nessuno
solamente sua madre e un qualche imberbe seguace
di quelli che non mancano neppure al più demente dei visionari
soltanto un qualche imberbe a scacciare i cani che venivano a leccargli il sangue
persino la sua biancheria se la divisero i carnefici
passò per il mondo come se non fosse passato nessuno
a poche ore dalla sua morte tutto restava identico nell'universo
solo luccicava come insegna luminosa sul suo sangue I'INRI
dura avvertenza per i pazzi che credono re
non ci fu uomo più morto di quest'uomo morto sulla croce
la sua morte a una semplice occhiata era profonda d'infinito
Gesù oh che morto
soprannaturale
le anime si arrendevano a lui morto
la croce patibolare divenne il suo trionfo
i morti uscivano dalla terra per amarlo fino all'adorazione
assiso sul sermone della montagna
il suo sguardo cambiò il corso della storia affatto bruscamente
facendola passare per i precipizi più incredibili
il cosiddetto corso della storia umana
non fa che rigirargli intorno per i secoli
non fa che precipitarsi nell'abisso del suo cuore
la sua voce pacata d'accento galileo
risuonò come un tuono che ammutolisce i cesari
e i filosofi e i saggi
la sua parola illuminò ogni cosa dall'interno
fece tremare il pensiero umano col fulgore d'una luce incognita
che il corso dei secoli non è ancora riuscito a decifrare
Gesù di Nazaret
oh che morto che morto risuscitato
dal suo respiro sgorgano a fiotti vite di santi
dai fondo dei suoi occhi spiccano camminando
trasparenti legioni di vergini confessori martiri
che dopo essere passati dalla fiamme da tutte le croci
camminando ritornano al fondo del suo cuore
vie di Damasco sgorgano dalle sue dita mistiche
dalla polvere della terra sgorgano vie che conducono a lui
il suo spirito ha preso l'abitudine di giungere in lingue di fuoco
sulle più umili parrocchie di taglialegna e di pubblici impiegati
continuamente accade che s'impazzisca d'amore per lui
con una parabola lancia in volo tutti i sogni del genere umano
con altra parabola fonda il metodo scientifico sperimentale
un gesto della sua fine mano crea tutti gli stili classici e romantici
con un dito fa girare le settemila forme della bellezza pura
è capace di trarre gigli dalle ghiande
di trarre il bene dal male col metodo di crocifiggersi
nella carne più peccatrice e di seppellirsi in essa
e di uscire dal sepolcro alla velocità della luce
e di uscire dal sepolcro al rallentatore
diffondendosi nell'aere glorioso ah che bellezza
chi chi racconterà la storia delle sue morti e risurrezioni
non si può lottare contro un uomo simile
battaglia che perde battaglia che vince
per invisibili procedimenti con centrale in Roma
e filiali negli angoli più remoti dell'universo
ah sempre sue le lacrime del pentimento
gli appartengono tutte le lacrime di mezzanotte
tutti tutti gli amori lavorano in incognito per lui
le piaghe sue antichissime non si chiudono mai
quelle piaghe dicono io sono la via la verità la vita
la sua tunica scarlatta oggi risuscita
fiammeggia ai quattro venti sì fiammeggia come un arcangelo
che indica l'esatta direzione del paradiso
Gesù di Nazaret
oh che morto
che morto risuscitato.
ii
La passione e morte e risurrezione di Cristo
è l'unico avvenimento nella storia dell'umanità
l'unico nella storia della creazione
l'unico
infatti che cos'è in fondo il sistema solare nel suo farsi
che cos'è
se non il primo schizzo dello scenario della passione
che cos'è la nascita della verde scorza del pianeta terra
se non l'inizio della fabbricazione del legno della santa croce
che cos'è il formarsi della luna
che cosa
se non l'effetto luminoso dell'agonia nell'orto
gli umidi olivi crescevano piangendo verso il divino sangue
che cos'è l'episodio di Adamo ed Eva se non la passione stessa in negativo
che cos'è
che cos'è l'origine del linguaggio umano l'invenzione del fuoco
se non la prima prova generale dell'INRI sulla terra
e quel lontano fragore che si chiama storia dell'umanità
che cos'è
se non l'ultimo sospiro della bocca del crocifisso morto
o forse il primo sospiro che risorse
che cos'è la terza guerra mondiale se non
Gesù in agonia fino alla fine del mondo
tutti i giorni sono venerdì santo e le notti altrettanto
lo dica una notte se non contiene il crocifisso
se il suo divino sangue non scorre per le cloache
il mondo è una messa che sembra il mondo
con la differenza che il cielo e la terra non smetteranno mai di assistervi
chini con curiosità infinita sul calice di tutte le morti
sul velo della veronica che copre il volto di Dio
per questo tutti i libri del mondo parlano unicamente della passione
anche se a prima vista non appare
I'Enciclopedia Britannica è un esempio di tale illusione
un altro l'Iliade e l'Odissea
ma che cos'è tale illusione se non la piaga del costato aperto
che guarda il proprio autore come un abisso
le opere complete di Shakespeare sono un esempio
il vento che muove il velo della veronica è un altro
vi sono libri della passione che stormiscono come angeli fra le montagne
vi sono libri della passione in fisico-matematico in bellissime equazioni
che narrano come Gesù Cristo impazzì d'amore
le opere complete di Einstein sono un esempio
che ne sarebbe infatti della velocità della luce senza quei grandi occhi agonizzanti
vi sono libri della passione in cifra come la Storia Universale di Toynbee
ma che cos'è tale illusione se non una spina della corona
e chi non ha sentito stormire il vento tra le montagne
recitando come un morto le quattordici stazioni della via crucis
questo vento ama Gesù Cristo sopra tutte le cose
e per questo è un angelo che guida piangendo tutta la storia della passione
un angelo spento è terribile quasi quanto un angelo acceso
adesso basta con le illusioni dicono gli accesi in ogni lingua
andiamo finalmente al sodo della storia della creazione
in principio era il Verbo e il Verbo si fece carne
c'era una volta c'era una volta un uomo di nome Gesù e
in quel tempo Gesù venne a dire in ogni lingua
io sono venuto a salvare ciò che era perduto.
J. M. Ibánez Langlois, Il Libro della Passione, trad. it. di Cesare Cavalleri, Ares, Milano 2002, pp. 11-15.