Sociologa della Rice University, dove dirige anche il Program on Religion and Public Outreach, Elaine Howard Ecklund offre in questo volume una ricerca sulle convinzioni religiose dei ricercatori, basata su un campione di quasi 1700 scienziati (scienze naturali e sociali), di cui 275 intervistati personalmente, gli altri mediante un questionario diffuso via web o impiegato in conversazioni telefoniche. La ricerca è stata condotta dal 2005 al 2008 su ricercatori di 21 top-university degli Stati Uniti, la cui lista è riportata alle pp. 157-158. Alle pp. 167-180 si può invece prendere visione del questionario proposto. Il libro si divide in due parti di nove capitoli in totale, la prima parte (cap. 1-4) riguarda più la sfera personale della fede degli intervistati: se si tratta di persone credenti e praticanti oppure non credenti; le difficoltà nel conciliare fede e ricerca nell'ambiente universitario; coloro che cercano “nuove vie” di spiritualità. La seconda parte (cap. 5-8) si occupa invece di come gli scienziati affrontano le tematiche di rapporti fra scienza e fede in diversi ambienti: con gli studenti dei loro corsi, nell'ambiente universitario in genere; su come questo dialogo si presenta oggi e come migliorarlo. L'ultimo capitolo (cap. 9) si occupa di esaminare alcuni luoghi comuni e stereotipi (Myths scientists believe) tuttora diffusi anche nell’ambiente scientifico, che riproponendo errori storici o analisi superficiali, impediscono un dialogo più costruttivo. Sebbene per avere un’idea precisa dei risultati trovati occorre esaminare in profondità il volume, in forma sintetica ne emerge che circa il 50% degli intervistati dice di avere qualche forma di fede in Dio, fra i quali il 16% si professano protestanti, il 9% cattolici e il 16% ebrei. La statistica è valutata sullo sfondo dell’intera popolazione US, entro la quale l’84% si dichiara credente, di cui 27% cattolici, 50% protestanti e 2% ebrei. Si evince che la frazione di scienziati credenti è senza dubbio inferiore rispetto alla media dei credenti della popolazione US, costituendo circa un terzo rispetto alla frazione totale dei cristiani. Un caso a parte lo rappresentano gli Ebrei, fortemente presenti nell’ambiente scientifico. Tuttavia, la frazione di ricercatori che professano una qualche fede religiosa è certamente significativa, e lo sarebbe ancora di più se valutata sullo sfondo di aree geografiche meno “religiose” degli Stati Uniti. Esistevano varie ricerche di questo tipo, ma finora affidate ad articoli e brevi saggi. Il volume in oggetto, concluso da una corposa bibliografia, rappresenta al momento lo studio più esteso in merito al nostro tema.