L'opera monumentale del gesuita Pierre Noël Mayaud (1923-2006), noto geofisico e storico della scienza, premiata dall'Academie des sciences morales et politiques, è il risultato di un lavoro ventennale sul conflitto creatosi tra l'interpretazione della Sacra Scrittura e l'astronomia moderna e causato in particolare modo dalle scoperte di Copernico e Galileo. I sei volumi che compongono l'opera presentano l'analisi di testi (di esegesi, di filosofia o di astronomia) tratti da più di 500 libri o da documenti dell'epoca o da Commentari alle Scritture, di provenienza cattolica e protestante: il primo volume pone il conflitto su un piano storico, iniziando dalla storia dell'astronomia molto precedente a Galileo; il secondo e il terzo rispettivamente contengono estratti di testi esegetici e estratti di testi astronomici e scientifici; il quarto contiene le note agli estratti dei due volumi precedenti; il quinto è l'indice delle citazioni delle Scritture, degli autori citati e dei temi; il sesto propone, alla luce di quanto presentato, “un'analisi del conflitto”. Il saggio, disponibile al momento solo in lingua francese e destinata ad un pubblico di esperti e storici della scienza e dell'astronomia, è unico nel suo genere e costituisce un ottimo sussidio per comprendere “il caso Galilei”, la sua genesi e l'ambito storico in cui si colloca. L'A. dimostra in particolare due fatti: che le opere astronomiche esaminate erano ricche di citazioni e richiami alle Scritture e che, dopo il conflitto sulla sfericità della Terra nei primi secoli della Chiesa, era stato accettato il fatto che una proposizione certa e evidente per la ragione naturale poteva permettere di allontanarsi dal senso letterale delle Scritture. Tenere conto delle “storia delle idee” qui presentata potrà gettare nuova luce nel dibattito sul caso Galileo? Questa è la domanda e insieme l'auspicio di padre Mayaud.