Volume dell’Annuario di Filosofia del 1998, che prende spunto dalla constatazione che la tecnologia si può considerare la nuova forza “ecumenica” che supera ogni barriera, culturale, religiosa, politica e ambientale. Tuttavia, pur essendo oggi l’elemento con maggiori capacità di produrre universalità nel mondo, non è allo stesso tempo accompagnata da una riflessione filosofica adeguata. La “filosofia della tecnica”, dopo gli estremi rappresentati da Comte e Condorcet da un lato, e Spengler e Leopardi dall’altro, è oggi quasi del tutto assente nel panorama culturale, sia all’interno della filosofia della scienza, sia nella riflessione epistemologica più in generale. Da alcuni anni è sorta la riflessione etica su alcuni temi, ad esempio la bioetica, ma tali approfondimenti, come è spiegato nella seconda parte del libro, necessitano di nuovi studi filosofici di carattere descrittivo, teoretico e ontologico, anzitutto su alcuni concetti, recuperati dopo un periodo di oblio e talvolta di dissolvimento, quali quelli di sostanza e natura. I tredici contributi di noti filosofi italiani e stranieri, nella prima parte del volume, richiamano l’esigenza, anche metafisicamente fondata, di una nuova e ragionata riflessione sull’argomento e affrontano, nella terza parte ed ultima parte, alcuni dei nodi più importanti di tale dibattito, quali quelli legati alla vita, ossia la genetica, la clonazione e la libertà.