L’opera si colloca in stretta continuità logica con gli Studi galileiani e offre un’esposizione storico-epistemologica in merito alla sintesi newtoniana. L’attenzione viene rivolta alla concezione newtoniana di “esperienza” (cap. II). La visione di Newton viene messa a confronto con quelle di Descartes (cap. III) e Galileo (cap. IV), rilevandone l’impostazione platonica (cfr. il libro di Koyré, Introduzione a Platone). Le “regole” del pensiero newtoniano sono esaminate a fondo nel cap. VI. Notevole è poi, oltre alle pregevoli e documentatissime appendici al cap. III, la trattazione sul problema dell’attrazione gravitazionale (oggetto di una densa corrispondenza epistolare con Cotes) che Newton considera un fatto sperimentale di cui si limita a voler dare una descrizione matematica, senza fare ipotesi sulla sua “natura” ontologica (cfr. p. 314).