Con questo specifico contributo, Fiorenzo Facchini offre un «compendio di storia evolutiva, rigorosamente fedele alle attuali conoscenze e nello stesso tempo alla portata di tutti, portando lo sguardo sia sull’aspetto morfologico che comportamentale», cioè una sintesi divulgativa, per quanto accurata, delle conoscenze considerate ormai “certe”, che riesce a dare, però, un’idea globale anche delle problematiche ancora dibattute. L’opera suscita interesse non solo per la sua sinteticità, chiarezza e completezza. Nella sua impostazione, essa pone infatti come filo conduttore dello sviluppo dell’umanità la “cultura”. Ne viene messa in luce l’importanza relativamente alla sopravvivenza stessa della specie umana, e viene mostrato in particolare il suo ruolo fondamentale nel rapporto con l’ambiente e nell’adattamento. La cultura appare, così, come l’elemento distintivo dell’uomo, fondata sulla progettualità e sulla capacità simbolica. Il suo ruolo adattativo permette di considerarla come la “nicchia ecologica” umana. Oltre ad evidenziare i problemi della teoria neo-darwinista, L’A. espone gli aspetti principali del rapporto uomo-ambiente, indaga su dove può essere individuata la soglia umana (ominizzazione) basandosi sui segni di una cultura così intesa, e analizza le origini del linguaggio, espressione particolare del simbolismo umano. Nell’ultima parte del libro l’A. affronta i problemi relativi al rapporto con la religione, mostrando le cause che hanno condotto ad una storica opposizione tra evoluzionisti e uomini di fede. Si espone il rapporto tra l’idea di una evoluzione retta dal puro caso e quella che scorge una progettualità e una direzionalità (probabilmente spiegabile con meccanismi biologici diversi dalle sole mutazioni), per giungere infine ad occuparsi del peculiare ruolo dell’uomo nella natura: un essere consapevole del mondo e capace di modificarlo in modo libero e volontario.