Il volume, preparato con l’occasione di una ricerca dell’allora Segretariato per i non credenti sul rapporto fra scienza e non credenza, presenta saggi di P. Poupard, G. Cottier, F. Russo, J. Casanovas, R. Coste, C. Durand, B. Matteucci, L. Morren e J. Ladrière. Dall’analisi dei contributi emerge la non associabilità della ricerca scientifica alle istanze della non credenza e l’insostituibilità del ruolo di mediazione della filosofia, specie di istanza metafisica, per comprendere in modo corretto i rapporti fra la fede e la conoscenza scientifica, nonché le possibili implicazioni di quest’ultima sulla prima. Il libro propone numerose riflessioni utili ai lettori interessati e al dialogo con i non credenti.
Paul Poupard in apertura del suo articolo scrive: «Quando se ne comprendono esattamente i fattori, la scienza e la fede, lungi dall’opporsi, si completano armoniosamente» (p.31). In questa linea si inquadra l’unità e l’utilità delle riflessioni proposte nell’opera. Segnaliamo in particolare alcuni contributi. Juan Casanovas ripercorre la storia dei rapporti tra cosmologia e religione, mettendo in evidenza gli interrogativi suscitati dai nuovi modelli cosmologici. Lucien Morren affronta il tema delle immagini dell’uomo e del mondo come ci vengono proposte dalla scienza e dalla tecnologia moderne. Francois Russo riflette sull’interferenza tra oggettività scientifica e soluzioni personali, religiose o filosofiche, sostenendo che la scienza, a causa del dinamismo proprio che la contraddistingue, conduce ad interrogativi che presentano un legame con quelli di carattere religioso. Risulta a suo avviso impossibile «sostenere la tesi dei compartimenti stagni tra scienza e fede» (p.18). Georges Cottier riflette sul rapporto tra filosofia e scienza e tra filosofia e fede, rilevando come l’individuo rechi in sé una compresenza di diversi livelli di competenza. La filosofia è chiamata in causa dalla situazione culturale delle scienze; nel dialogo con esse il teologo fa largo uso dell’istanza filosofica.
Il libro contiene una breve ma interessante Dichiarazione del Segretariato preparata in data 3.4.1981. In essa si legge: «I cristiani considerano le scienze naturali non già come una minaccia, ma piuttosto come l’approfondita manifestazione del Dio creatore. […] la scienza congiunta alla coscienza sarà al servizio dell’uomo, della sua dignità e del suo sviluppo integrale». (p. 186) Il volume riporta in seguito un discorso di Giovanni Paolo II pronunciato durante l’udienza concessa ai membri del Segretariato e nel quale il Papa afferma: «Dall’incontro della scienza con la fede, scaturiscono problemi che il credente può risolvere mediante il corretto uso della ragione. Tuttavia il mistero della fede può essere vissuto unicamente in modo esistenziale. […] La fede è un dono di Dio, un atto di grazia e, una volta ancora, essa presuppone l’amore» (pp. 190-191).