L’autore difende il compito della filosofia di analizzare criticamente gli strumenti concetttuali di cui si servono le scienze, respingendo le istanze riduzioniste più estreme del pensiero neopositivista. L’Autore puntualizza che la normatività della metodologia scientifica non può essere estesa all’ambito della filosofia teoretica, ma deve essere piuttosto epistemologicamente controllata da quest’ultima. Nel coprire ambiti di riflessione che non le appartengono, la scienza può trasformarsi in ideologia.