Libro di lettura non sempre agevole e forse fra i meno noti del filosofo francese, contiene tuttavia un’esposizione completa e profonda della teoria della conoscenza dell’A., centrata sul valore della metafisica come “conoscenza reale”. In merito al rapporto con le scienze vanno segnalati il cap. II “La vita propria dell’intelligenza e l’errore idealista” e il cap. VI: “La fisica della quantità e la rivoluzione cartesiana”. Il volume entra in confronto dialettico con il pensiero di M. Blondel, dal quale l’A. intende distanziarsi. La concezione di Maritain in proposito è chiara: i problemi riguardanti la natura ed il valore della conoscenza non sono di competenza della psicologia, né del “vissuto”, né delle scienze empiriche, bensì competono in primo luogo al metafisico. La metafisica del conoscere si colloca così come introduzione alla metafisica dell’essere. Il volume contiene inoltre una equilibrata interpretazione della posizione gnoseologica di Blaise Pascal e un’ordinata esposizione del realismo di Tommaso d’Aquino, valutato sullo sfondo delle proposte positiviste e idealiste della filosofia moderna.