Roger Trigg è professore emerito di filosofia presso l’Università di Warwick, e Senior Research Fellow dello Ian Ramsey Centre. Il libro tratta del rapporto tra scienza e filosofia, argomento del quale l’A. si è lungamente occupato.
Come possiamo essere sicuri che il mondo fisico sia sufficientemente ordinato da essere intellegibile? Come può la matematica, prodotto della natura umana, aprire le porte ai segreti dell’universo fisico? Con questi interrogativi si apre il libro nel quale Roger Trigg critica lo scientismo chiarendo che la scienza ha bisogno di assunti filosofici. Secondo l’A., i fondamenti della scienza stessa si trovano al di là di essa. Abbiamo bisogno di ragionare al di là di ciò di cui possiamo fare esperienza e di immaginare realtà che si trovano oltre quelle a cui abbiamo accesso per poter comprendere ciò che è ancora sconosciuto.
Il libro si articola in sei capitoli: 1. Is Science the Sole Authority? 2. Science and Reality 3. World and Mind 4. Is the World Intelligible? 5. The Unity of Science 6. The Success of Science. Trigg avanza le sue persuasive argomentazioni a sostegno del fatto che la scienza richieda dei presupposti filosofici e metafisici. Per esempio, noi crediamo che la scienza descriva la realtà oggettiva, che le nostre menti abbiano la capacità di cogliere tale realtà, e che la scienza ci conduca gradualmente più vicini alla verità. Negli ultimi decenni inoltre, entità teoriche non osservabili in ambito fisico (come altri universi o le particelle subatomiche) hanno spinto la scienza ancora più vicina alla metafisica. Secondo l’A., la scienza è una guida fallibile ma utile verso la verità; egli sostiene che abbiamo bisogno di comprenderla nel contesto della razionalità umana in generale. Scrive l'A.: “Poiché la scienza è una pratica umana e ha bisogno di una giustificazione, essa deve dipendere su una comprensione più ampia della ragione che sia in grado di fornire una base razionale per poter confidare nella scienza come strumento per la verità. Qui è dove entra la metafisica”.
Il libro è scritto in un linguaggio chiaro e destinato ad un ampio pubblico non specialistico. Gli esperti di storia della filosofia contemporanea non vi troveranno tuttavia molti elementi di novità.