Il volume raccoglie, adattandoli per il pubblico di lingua inglese, alcuni capitoli estratti dal trattato in 4 volumi, Teologia Fondamentale in Contesto Scientifico, pubblicato dall’A. in lingua italiana (Città Nuova, Roma 2015-2022). I capitoli selezionati sono organizzati in tre parti, intitolate, rispettivamente: I. Fundamental Theology within the Scientific Context; II. God’s self-revelation trough the created word; III. Scientific Perspectives on Christian revelation. La struttura così delineata fa di questo volume un testo adatto ad un corso di Science and Theologyper le scuole di Divinity delle Università anglosassoni. Corsi di questo tipo sono abitualmente proposti da autori evangelici e anglicani e meno frequenti fra gli autori cattolici. Questi ultimi, generalmente parlando, sono soliti preparare saggi di ambito più divulgativo oppure finalizzati ad affrontare temi “caldi” dibattuti dall’opinione pubblica, mostrandosi meno inclini a scrivere opere con una prospettiva sistematica, tipica dei corsi universitari.
Fine del volume di Tanzella-Nitti è mostrare come il pensiero scientifico contemporaneo svolga il ruolo di “contrappunto” per l’esposizione teologica della Rivelazione ebraico-cristiana e della sua credibilità. Come a partire dalla fine del XIX secolo le scienze umane sono state gradualmente incluse nel lavoro teologico, così le scienze naturali dovrebbero ormai cominciare ad esserlo nel XXI secolo. Scientific Perspectives in Fundamental Theology non intende limitarsi, come molti altre opere di questo ambito, a dimostrare la “compatibilità” fra prospettiva scientifica e prospettiva di fede; esso si propone piuttosto di esporre i contenuti essenziali della Rivelazione presentandoli nel contesto della cultura scientifica, quella oggi dominante, come recita appunto il suo sottotitolo: Understanding Christian Faith in the Age of Scientific Reason. Luogo naturale di questa operazione intellettuale è la Teologia Fondamentale, in quanto il suo programma ruota in buona parte attorno al rapporto fra fede e ragione.
Dopo aver contestualizzato il lavoro dell’odierna Teologia Fondamentale e gli sviluppi acquisiti dal magistero del Concilio Vaticano II, la Prima Parte del volume affronta le principali critiche alla nozione di Dio provenienti dal pensiero filosofico, con particolare attenzione ai “nuovi ateismi” e al contemporaneo “naturalismo”, chiarendo l’estraneità delle scienze rispetto a tale critica. In realtà l’A. mostra come le scienze della natura, in modo particolare la riflessione “filosofica” dello scienziato sulla natura, rivalutata nelle sue dimensioni umanistiche, resta aperta ad una nozione di Dio colta come fondamento ontologico, logico ed antropologico del lavoro scientifico.
La Seconda Parte affronta un tema oggi poco trattato dalla contemporanea Teologia della Rivelazione, sebbene ricco di implicazioni per il dialogo fra teologia e scienze, ovvero la possibilità e le modalità di una rivelazione di Dio nella natura. È questa rivelazione compatibile con la prospettiva evolutiva della natura e con il male fisico che la natura ospita? È in questa parte dove l’A. offre un interessante excursussulla storia della metafora del Libro della Natura, mostrandone l’intrigante sviluppo mostrato lungo i secoli, con differenze sensibili nel modo di intendere, dai Padri della Chiesa fino all’epoca moderna, la lingua in cui tale libro sarebbe scritto e i destinatari ai quali sarebbe diretto.
La Parte Terza, che chiude l’opera e ne rappresenta forse la sezione più innovativa, passa in rassegna i principali temi di Teologia Fondamentale la cui esposizione convincente richiede oggi una necessaria interazione con le scienze naturali. Ci riferiamo al delicato ma importante confronto fra storia del cosmo fisico e storia della salvezza, alla comparsa di Homo sapiens e alla possibile diffusione della vita nel cosmo, alla critica che il darwinismo filosofico dirige ad una rivelazione di Dio nella natura, alla teologia del miracolo e dell’azione di Dio sulla natura, alla dimensione cosmico-fisica dell’escatologia cristiana.
Oltre ai lettori interessati al dialogo fra scienze e teologia ad un livello accademico, il testo si dirige anche ai docenti di Teologia Fondamentale delle Facoltà teologiche e degli Istituti Superiori di scienze Religiose. Laddove siano operativi cosi di Science and Theology, il contenuto del volume può suggerire un interessante percorso universitario.