Pierre P. Grassé, ripercorre in questo saggio la storia dell’evoluzione umana e delle diverse teorie che ne hanno accompagnato l’interpretazione, come il darwinismo, il marxismo ed il sociobiologismo. L’A. pone in luce l’esistenza di una componente ideologica in tali teorie: più che tentare di comprendere l’uomo, esse avrebbero favorito il sorgere di idee che hanno terminato con l’asservire l’uomo a fini politico-economici. La critica di Grassé, che nella sua opera precedenteL’evoluzione del vivente aveva avanzato riserve sulla capacità esplicativa del darwinismo classico, risulta di interesse sia per la statura scientifica del personaggio, sia per il suo dichiarato interesse verso la filosoifa della biologia, testimoniato da molte altre sue opere. Desiderio dell’A. è mettere in guardia contro i pericoli che le ideologie (non la scienza) possono causare alla nostra società. Avverimento che giunge dal “punto di vista del naturalista che ha passato la sua vita ad osservare le forme animali ed a meditare su di esse” (p. 11). Il volume si divide in 9 capitoli: 1. Le basi biologiche e filosofiche del darwinismo; 2. Il darwinismo ed i sistemi politici; 3. La sociobiologia americana; 4. Fondamenti e modalità della sociobiologia; 5. La teoria sociobiologica dell’uomo-scimmia; 6. Dal comportamento animale alla condotta umana; 7. La natura dell’uomo; 8. Innatismo ed acquisizione nell’animale e nell’uomo; 9. Biologia e politica; seguono le conclusioni, il glossario, la bibliografia e gli indici. Al di là del dibattito pro e contro l’interpretazione darwiniana dell’evoluzione, il merito di questo di libro è di far cogliere come una prospettiva di comprensione biologica sia stata in grado di generare correnti di pensiero e prassi in ambito socio-politico e come, a sua volta, una teoria di interpretazione scientifica possa risentire del contesto filosofico in cui essa nasce e si sviluppa.