Non molti sanno che il famoso scrittore di fantascienza Isaac Asimov proviene da una formazione in chimica, ed è stato per anni professore di Biochimica presso la Boston University School of Medicine. Accanto alla sua prolifica produzione di romanzi dalla fama mondiale, Asimov ha anche scritto numerosi articoli scientifici per riviste accademiche, nonché questo testo divulgativo che intendeva fornire ai lettori una conoscenza di base della chimica, fruibile anche dai non esperti della materia.
Si tratta di un volume agile e particolarmente piacevole da leggere, grazie alle capacità narrative dell’autore, che riesce a rendere vivi e accattivanti complessi processi storici e ad intrattenere il lettore sia nella descrizione dei protagonisti di questa lunga storia che delle leggi e dei fenomeni chimici.
La struttura dell’opera segue lo sviluppo storico della chimica, parte dunque dalle primissime modificazioni volontarie della materia effettuate da parte degli uomini primitivi, per arrivare alle più moderne scoperte del suo tempo. Asimov non è interessato ad una descrizione esatta dei fenomeni fisici né alla presentazione di una storia dettagliata dell’evoluzione del pensiero scientifico, ma procede piuttosto dando rilievo ai momenti di transizione e di balzo in avanti che hanno portato la chimica sempre più vicina alla scienza odierna, sottolineando i cambiamenti sociali e del pensiero che hanno permesso questi momenti di scarto.
Il primo di tali momenti è individuato, nel primo capitolo dell’opera in uno dei punti di partenza della storia dell’umanità stessa, ovvero la scoperta del fuoco, elemento essenziale perché l’uomo potesse operare trasformazioni chimiche e divenire così «chimico di professione». La chimica pratica è dunque antica quanto l’uomo ma bisognerà attendere i Greci per vedere i primi accenni di quella che Asimov definisce la chimica teorica, ovvero il porsi domande sulla natura della materia e delle sue combinazioni e trasformazioni. Partendo dalla concezione di un cosmo ordinato e semplice, i filosofi greci infatti elaborarono teorie che rimasero a lungo fondamentali nello studio della chimica.
Procede poi ancora per grandi scoperte e, dopo aver brevemente descritto la storia dell’alchimia, si sofferma in particolar modo nella narrazione dell’introduzione in essa di concetti matematici, o più precisamente sul «primo tentativo di applicare misurazioni esatte alle variazioni osservate in una sostanza» e cioè la formulazione della legge di Boyle nel 1622.
Tuttavia, nonostante non sia lo scopo principale del volume, Asimov inserisce nella sua narrazione anche alcune spiegazioni di fenomeni chimici o di esperimenti particolarmente significativi nella storia della materia, permettendo al lettore di ottenere anche alcune nozioni di base dei concetti fondamentali della chimica.
Conclude infine con la descrizione delle scoperte chimiche più notevoli della sua epoca, e cioè le reazioni nucleari. Questo ultimo capitolo, nonostante descriva con chiarezza e precisione i passaggi che hanno portato alla creazione delle prime bombe nucleari, lascia traspirare anche la forte inquietudine che l’autore provava davanti al potenziale distruttivo delle bombe, che all’epoca, in piena Guerra Fredda, poteva rappresentare anche una minaccia di estinzione totale del genere umano.
Per questa ragione il testo si chiude con un invito ad acquisire non solo nuove conoscenze, ma anche la saggezza necessaria per usarle.