L’A., nato a Parigi nel 1925 ha studiato filosofia, scienze ed esegesi biblica, ricoprendo l’insegnamento di filosofia della scienza presso la Sorbona di Parigi. I suoi lavori riguardano principalmente il rapporto fra filosofia e teologia e la dimensione filosofica della Rivelazione biblica. Il saggio, di facile lettura e diretto ad un ampio pubblico cui si richiede però almeno una buona conoscenza della storia della filosofia, si snoda lungo una ricerca in tre tappe. Nella prima, intitolata “L’esperienza di Dio dalla conoscenza del mondo”, si mostra come il pensiero umano può accedere alla conoscenza dell’Assoluto partendo da una riflessione sul reale, sensibile e tangibile, con tutto quanto esso contiene, e ciò anche prescindendo dalla Rivelazione biblica consegnata al popolo di Israele. La seconda tappa, dal titolo “La conoscenza di Dio dall’esperienza di Israele”, si sofferma su un evento storico che il filosofo non può ignorare: la pretesa del popolo ebraico di essere depositario di una rivelazione avente per Soggetto il Dio creatore e signore della storia. Una rivelazione che, affinché il filosofo ne prenda in considerazione la significatività, dovrà però anche dar ragione di come un evento di portata storica limitata e particolare possa contenere un insegnamento di valore universale, La terza tappa, “La conoscenza di Dio dall’esperienza del Nuovo Testamento”, si accosta al “fatto” di Gesù di Nazaret, lasciando che la ragione si lasci interpellare da quanto quest’uomo abbia rivelato su Dio, per registrare la presenza di precise risposte alle domande dell’uomo su se stesso, sul mondo e su Dio.