Un libro più a carattere storico che paletnologico o paleosociologico: così viene definito dagli stessi autori Alberto Broglio, ordinario di paleontologia umana all’università di Ferrara, e Janusz Kozlowki, professore di preistoria all’università di Cracovia e presidente della Commissione per lo studio del paleolitico superiore dell’Unione internazionale di Scienze Preistoriche e Protostoriche. Nella loro opera prendono le mosse da una dettagliata descrizione degli ambienti in cui vivevano gli uomini durante il paleolitico e dei ritrovamenti a nostra disposizione, per analizzare, in modo approfondito, la loro vita culturale, intesa nella molteplicità delle sue manifestazioni materiali e spirituali. È caratteristico l’approccio metodologico, volto a dare, nei diversi periodi del paleolitico (inferiore, medio e superiore), una descrizione delle culture umane di ogni regione presa in esame dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, senza privilegiarne alcuna, per evitare di costruire un modello ritenuto arbitrariamente valido per le altre. Dopo una prima parte dedicata alla storia del pensiero che ha portato all’acquisizione della nozione di alta antichità dell’uomo, e dopo aver descritto i metodi utilizzati dalla ricerca in questo campo, viene affrontata sinteticamente la comparsa del genere umano, sia sotto l’aspetto biologico che culturale. I tre capitoli successivi sono dedicati all’Homo erectus, H. sapiens neanderthalensis, H. sapiens sapiens, al loro modo di vivere, cacciare, organizzare lo spazio abitativo e le comunità sociali, e alle espressioni della loro spiritualità, cioè le azioni, tra quelle di cui abbiamo testimonianza, che “non trovano spiegazione da un punto di vista utilitaristico”, come le sepolture, le pratiche di culto e le espressioni artistiche. A queste ultime, solitamente trattate in modo diffuso, non viene volutamente dato grande spazio nella descrizione, ma di esse si tiene debito conto nell’analisi. L’opera si conclude con il mesolitico e le ultime culture di cacciatori-raccoglitori in Europa.