È difficile affermare che l’uomo sia un animale uguale agli altri: ha caratteristiche peculiari che lo distinguono inconfondibilmente. Individuarle significa poter rintracciare il raggiungimento della “soglia umana” e il fondamento stesso di ciò che significa essere uomini. In questa sua opera, ultima in ordine di pubblicazione, afferma Fiorenzo Facchini, raccogliendo in buona prospettiva interdisciplinare le sue ricerche sulle origini dell’uomo: «Si ritiene che la soglia umana sia stata superata quando vi sia un adeguato sviluppo morfofunzionale, specialmente a livello cerebrale, e quando vi sia documentazione di uno psichismo riflesso, “cioè capace di ripiegamento su se stesso, di aver presente in pari tempo il fine da raggiungere e i mezzi adeguati allo scopo” (Bergounioux)». Lo psichismo riflesso si riscontra nei documenti che testimoniano la presenza della cultura, intesa come «capacità progettuale e simbolica». La monografia analizza approfonditamente il ruolo centrale della cultura nell’evoluzione umana, ponendo in luce come quest’ultima si sia data storicamente, secondo meccanismi unici, proprio grazie alla cultura. Facchini propone «una visione coerente del processo evolutivo, focalizzata sul comportamento culturale – la costante distintiva dell’uomo – e aperta ai diversi approcci conoscitivi». Delle espressioni culturali umane l’A. mostra una duplice funzione: «La cultura rappresenta una strategia evolutiva, [...] pur non esaurendosi tali comportamenti in meccanismi o modalità di tipo adattativo». Cioè, se essa da un lato costituisce il modo di rapportarsi con la natura nel rispondere alle esigenze biologiche dell’uomo (tanto da essere definita dall’A. come sua “nicchia ecologica”), dall’altra è capace di trascenderle in alcune manifestazioni del senso etico, estetico o religioso, in cui non può essere rintracciato un ruolo adattativo. Nella sua analisi Facchini si riferisce sempre, rigorosamente, alla documentazione paleontologica senza trascurare però «le problematiche filosofiche e teologiche connesse con l’evoluzione dell’uomo». La trattazione di queste problematiche, in cui trovano spazio alcuni riferimenti al pensiero di Teilhard de Chardin (soprattutto nello specifico capitolo dedicato allo scienziato sacerdote francese), è svolta in modo più approfondito nell’ultima parte del libro intitolata “Evoluzione e sviluppi teologici” che merita una particolare attenzione per i suoi spunti interdisciplinari e per il tentativo di sintesi che vi si propone.