Galileo. Per il Copernicanesimo e per la Chiesa

Annibale Fantoli, laureato in matematica e fisica con tesi in astronomia, ha insegnato filosofia e storia del pensiero occidentale presso le Università Sophia, Aoyama e Musashino di Tokyo. È autore di numerose pubblicazioni, soprattutto di argomento galileiano.

L’opera presentata è uno studio sul caso Galileo che dedica particolare attenzione ai suoi complessi rapporti con la Chiesa Cattolica e i personaggi storici dell’epoca. Tra gli studi esistenti sull’argomento, questo volume emerge per la completezza e la precisione della ricostruzione degli avvenimenti e per l’attenta analisi delle diverse linee interpretative proposte negli ultimi decenni.

Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1993, è stato nuovamente edito nel 1997 e nel 2010. La Terza edizione, a distanza di diciassette anni dalla prima, si avvantaggia dei numerosi e pregevoli studi apparsi in Italia e all’estero sul tema. Contiene quindi revisioni e aggiunte (particolarmente nei capitoli terzo, sesto e settimo) e costituisce il lavoro aggiornato dell’autore su una ricerca iniziata quarant’anni prima.

Nella Presentazione del libro George Coyne, Direttore Emerito della Specola Vaticana, scrive: «[quest’opera] risponde in modo esemplare al desiderio che Giovanni Paolo II espresse nel 1979 quando, auspicando l’istituzione di una commissione per riesaminare il caso Galileo disse: “…io auspico che teologi, uomini di scienza e storici, animati da uno spirito di sincera collaborazione, approfondiscano l’esame del caso Galileo e, riconoscendo lealmente i torti, da qualunque parte essi vengano, facciano scomparire le diffidenze che questo affare frappone ancora, in molti spiriti, ad una concordia fruttuosa tra scienza e fede, tra Chiesa e mondo”». (p. VII)

Lo studio esposto nell’opera copre l’intera vita di Galileo e cerca di ricostruire in dettaglio i momenti più significativi del “caso Galileo”: le Lettere sui rapporti fra scienza e Sacra Scrittura e i fatti collegati alla sospensione del De revolutionibus da parte della Congregazione dell’Indice nel 1616, la polemica sostenuta con Orazio Grassi riguardo la natura delle comete, e il giudizio del 1633 a seguito della pubblicazione l’anno precedente del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Fantoli cerca di mostrare, come suggerisce il titolo del volume, che Galileo non cercò mai di scegliere fra la Chiesa e il copernicanismo, ma di abbracciare entrambi.

Nel settimo capitolo, Fantoli delinea la storia successiva alla condanna di Galileo, fino ai nostri giorni. A conclusione del libro l’Autore dichiara come a suo avviso non si possa definire il “caso Galileo” appartenente al passato e non lo si possa dichiarare “chiuso”: «Esso invece rimane e deve rimanere “aperto”, come severa lezione d’umiltà per la Chiesa, a tutti i suoi livelli […]. Il riconoscimento degli errori che hanno dato origine al “tragico malinteso” tra il pensiero scientifico e quello teologico cattolico al tempo di Galileo non significa certo che la strada sia automaticamente sgombra per un fruttuoso dialogo fra la scienza e la fede contemporanee». (pp. 502-503)

L’opera di Fantoli, compresa nella Collana “Studi Galileiani” curata dalla Specola Vaticana, è destinata ad un pubblico specialistico.

Nel 2003 l’Autore ha pubblicato nella Biblioteca Universale Rizzoli (BUR) un saggio divulgativo destinato a un pubblico più ampio, contenente una sintesi della prima edizione del volume qui presentato nonché di altri studi dell’Autore: A. Fantoli, Il caso Galileo. Dalla condanna alla “riabilitazione”. Una questione chiusa?, BUR, Milano, 2003.

 

Autore scheda bibliografica tematica
Elena Pautasso