Giuseppe Moscati, medico napoletano (1880-1927), è un laico elevato alla gloria degli altari. Questa biografia, preceduta dalla prefazione di Luigi Giussani, è organizzato in un’introduzione e sei capitoli (Un figlio e la famiglia; L’eruzione del Vesuvio e la prima guerra mondiale; Medico e insegnante tra le mura degli Incurabili; L’amicizia con Bartolo Longo e il viaggio a Edimburgo; La morte del “medico santo”; Dalla beatificazione alla canonizzazione) seguiti da una parte dedicata alla vita e alle opere. L’opera è completata da fonti bibliografiche e da un interessante corredo fotografico. Nella prefazione, Giussani definisce Moscati «bandiera di che cosa significhi “laico, cioè cristiano”» (p. 8), predisponendo il lettore ad affrontare l’opera quasi allo scopo di comprendere e approfondire il significato di tale assunto. «Questa è la storia di un santo laico, che ha vissuto la vita quotidiana in un modo nuovo. Da cristiano che chiede alla santità di Dio di rendere vero e compiuto ogni suo gesto» (p. 9). L’A. dedica parecchie pagine ad illustrare, soprattutto tramite aneddoti emblematici, il retroterra familiare, sociale e culturale di Moscati. Viene particolarmente sottolineata la coesione tra i membri della sua famiglia, resa più forte dalla fede cristiana condivisa, anche in antitesi con l’ambiente che la circonda dapprima ad Ancona, poi a Napoli. Ateismo, anticlericalismo e materialismo sono molto diffusi in forme diverse, particolarmente, nell’ambiente medico-scientifico cui Giuseppe apparterrà per scelta di studi e di professione. I capitoli ripercorrono la crescita umana e professionale di Giuseppe, medico, docente, scienziato che gli farà meritare la santità. Il testo della Bergamini indugia maggiormente sull’attività medica e il fortissimo coinvolgimento personale di Moscati rispetto a quella di ricerca, altamente avanzata e innovativa per il suo tempo, che comunque risalta nell’“Elenco delle pubblicazioni di Giuseppe Moscati compilato da lui stesso” inserito nella sezione “Vita e opere” (p. 116). Al termine di quest’opera su Giuseppe Moscati, “laico cioè cristiano”, appare confermata la frase conclusiva dell’introduzione, ove l’A. condensa il suo percorso di ricostruzione biografica: «Un’esistenza affascinata dal Mistero che rende pieno di significato ogni istante della vita perché, come sempre avviene incontrando un santo, rende tangibile e concreto il Fatto cristiano che è per tutti».