Apparso postumo, un anno dopo la morte di Henri Poincaré (1854-1912), Ultimi pensieri raccoglie saggi, articoli e testi di conferenze risalenti all’ultimo decennio della sua vita, che compongono una sorta di testamento scientifico e intellettuale del grande studioso francese. Professore alla Sorbona e Accademico di Francia, Poincaré partecipò attivamente al dibattito epistemologico sui fondamenti delle scienze fisico-matematiche. In questa raccolta, ai temi classici della sua riflessione critica (l’origine e il fondamento della geometria, la relazione tra matematica e logica, il primato dell’intuizione), si affiancano quelli legati alle nuove teorie fisiche (relatività e teoria dei quanti), che Poincaré affronta con straordinaria acutezza, da scienziato e da filosofo. La chiarezza espositiva, la forza dell’argomentazione e lo stile al tempo stesso appassionato e rigoroso rendono il libro interessante ed attuale. Le sue pagine permettono di cogliere lo spirito scientifico del primo Novecento e di apprezzare l’influenza esercitata da Poincaré sul pensiero contemporaneo. L’introduzione di Vincenzo Barone, inoltre, contestualizza le riflessioni che mossero l’autore alla composizione di questi diversi scritti presentandoli uno ad uno. Il curatore fornisce anche un quadro chiaro del panorama storico e scientifico in cui questi lavori sono sorti fornendo al contempo una fotografia dello scenario della fisica nei primi decenni del ‘900. Oltre ai saggi di stampo prettamente scientifico, compaiono riflessioni sulla morale, di filosofia della scienza e sulla libertà scientifica, quali: La morale e la scienza, L’unione morale, Il libero esame in materia scientifica. Riportiamo a titolo esemplare alcune periodi che compaiono negli scritti appena citati: «Non esiste, né mai esisterà, una morale scientifica nel senso proprio del termine, tuttavia la scienza può essere, indirettamente, di aiuto alla morale» scrive Poincaré in La morale e la scienza, brano in cui insiste ripetutamente sul valore e l’importanza della ricerca della verità nell'attività scientifica. Inoltre, nel perseguire il suo ideale di verità la scienza deve essere libera, come sostiene in Il libero esame in materia scientifica affermando: «La libertà è per la scienza ciò che è l’aria per un animale: privata della libertà, essa muore di asfissia come un uccello privato dell’ossigeno» e ancora «ciò che dobbiamo domandare alla scienza non è di scoprire le verità più sgradevoli per i nostri avversari politici, bensì di formare spiriti liberi; quando ce ne avrà dati molti, avrà pagato il suo debito nei confronti della libertà». L'opera è composta da nove capitoli, pp. 25-73: I. L'evoluzione delle leggi - II. Lo spazio e il tempo III. Perché lo spazio ha tre dimensioni - IV. La logica dell'infinito - V. La matematica e la logica - VI. L'ipotesi dei quanti - VII. I rapporti tra la materia e l'etere - VIII. La morale e la scienza - IX. L'unione morale. Il libro termina con diverse appendici, pp.177-234: I. I fondamenti della geometria (La lista degli assiomi; Indipendenza degli assiomi; La geometria non archimedea; La geometria non desarguesiana; La geometria non pascaliana; Lo Streckenübertrager; Geometrie diverse; Conclusioni) - II. Cournot e i principi del calcolo infinitesimale - III. Il libero esame in materia scientifica - IV. Il diavoletto di Arrhenius.