Questo testo raccoglie gli Atti di un convegno internazionale che si è tenuto a Firenze nel gennaio del 2020. Lo scopo del convegno - e del volume - è di analizzare il modo in cui la figura di Galileo fu interpretata nei decenni e nei secoli immediatamente successivi alla sua morte. Il periodo studiato è di particolare importanza, per esaminare se vi sia stata continuità o discontinuità nel modo in cui la vicenda dello scienziato pisano fu percepita nel suo sorgere e poi nella trad modernità. L'impatto, come sappiamo, riguardò non solo il mondo scientifico e filosofico, ma anche quello politico e religioso. La sua condanna da parte dell'inquisizione e la sua abiura forzata contribuirono a costruire l'immagine di un simbolo della libertà della ricerca scientifica da ogni ingerenza politica e religiosa. Inoltre, la sua influenza si estese al di fuori di gruppi di scienziati e filosofi, fino a diventare, nei secoli successivi, e fino alla fine del XIX secolo, un membro di un “pantheon di martiri della libertà”, spesso associato a Giordano Bruno come esempio di coraggio contro l’intolleranza.
Il volume, come l’omonimo convegno, rappresenta una sintesi dei risultati di un progetto di ricerca triennale, e propone interventi in varie lingue, specialmente inglese e italiano. Per questa ragione il volume si presenta come un insieme di articoli scientifici di vari autori, e non un’opera di divulgazione facilmente fruibile per un pubblico generale. È un testo dedicato agli studiosi, che approfondisce con grande rigore le principali questioni legate alla tematica.
Dalla lettura del volume emergono alcuni temi ricorrenti, innanzitutto l'impiego della figura di Galileo come strumento per parlare di altri personaggi, spesso perseguitati per i loro studi, che grazie al paragone con Galileo vengono innalzati al rango di eroi della libertà di pensiero. Un esempio lo fornisce il saggio in apertura, che mostra come Galileo fu paragonato a Rosmini fra i seguaci di quest’ultimo.
Vari articoli analizzano poi la storia dele diverse edizioni delle opere di Galileo, mostrando come il lavoro di selezione, traduzione, e infine pubblicazione dei suoi scritti non fosse un'operazione neutra, ma venisse di volta in volta influenzata dall'opinione corrente su Galileo. Lo scopo stesso di un'edizione delle opere di Galileo era sovente quello di dare forza all’opinione dell’editore, che poteva variare da chi desiderasse mettere in luce la coerenza del pensiero di Galileo con la fede cristiana, oppure, al contrario, mostrare la sua distanza in chiave anti-religiosa. Ma soprattutto numerosi articoli mostrano il processo di mitizzazione della figura di Galileo, spesso innalzato al ruolo di nume tutelare delle scienze, processo avvenuto spesso tramite una lettura parziale – se non, a volte, una non-lettura – delle sue opere.
Il volume dimostra dunque come nell’Europa di epoca moderna Galileo sia stato rappresentato e riletto sotto molti punti di vista, e tramite la sua figura sia stato possibile esprimere le più varie idee, perdendo spesso il contatto con la concretezza della sua figura, per dare spazio al suo mito. Un volume coraggioso, in certo modo, che riunisce studiosi di diversi orientamenti e, per questo, offre una visione equilibrata di una delle vicende che maggiormente segnarono l'epoca moderna