Il volume raccoglie alcuni degli interventi del Secondo Seminario di Studi svoltosi presso il Palazzo Cesi di Acquasparta dal 3 al 5 ottobre 1986, organizzato dal “Centro Studi sul pensiero scientifico Federico Cesi”, collegato all’Istituto di Filosofia dell’Università di Perugia. Nell’Introduzione (pp. 5-10) il curatore sottolinea come i contributi che fanno parte dell’opera abbiano messo in luce la difficoltà della ricostruzione storica in questo settore. La storia della scienza, nei suoi contenuti generali ed anche in quelli specifici che riguardano il tema del convegno, si presenta così complessa al punto che «le facili schematizzazioni difficilmente reggono alla prova delle ricerche complete» (p. 7). I saggi di questo volume sono divisi in due gruppi. Nel primo vi sono quelli relativi agli aspetti della cosiddetta “storia interna” della scienza. In questo primo gruppo spicca il lavoro di Francesco Barone che, dopo aver esposto le varie accezioni del termine “copernicanesimo”, chiarisce il significato che la teoria copernicana ha rivestito nell’opera di Galileo. Valerio Tonini illustra le relazioni tra la nomologia scientifica e quella religiosa nell’opera di Galileo, mentre Lido Valdrè mostra in che modo l’ipotesi copernicana abbia avuto anche un’influenza sulle concezioni relative all’uomo ed alla sua presenza nell’universo. Fanno parte del secondo gruppo i lavori rientranti nel filone della “storia esterna” della scienza. Pierluigi Pizzamiglio, partendo dalla coincidenza storica della Rivoluzione Scientifica con la diffusione della stampa, mette in evidenza come l’attenzione rivolta ai libri posseduti da Copernico e Galileo possa contribuire a capire l’opera dei due scienziati. A Lino Conti, invece, si deve una dettagliata ricostruzione dei rapporti tra Galilei ed il linceo Francesco Stelluti, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della teoria galileiana delle maree. È proprio la rilevanza di questa teoria, sicuramente un grande insuccesso scientifico dello scienziato di Pisa, che rende molto interessante dal punto di vista storico la relazione intercorsa con lo studioso fabrianese. Wieslaw Mincer conclude i contributi appartenenti a questo secondo gruppo puntualizzando il ruolo avuto dal pensiero di Galilei nelle tematiche dell’illuminismo polacco. Fra questi due gruppi di lavori si colloca il saggio del curatore del volume, Carlo Vinti, che tratta della concezione, del pensiero di Galilei e Copernico così come espressa da Alexandre Koyré. Quest’ultimo Autore, da considerarsi tra i maggiori studiosi della rivoluzione scientifica, è noto, fra l’altro, per la sua tesi circa la presenza del “platonismo” nel pensiero galileiano.